Positivi anche da vaccinati: l'epidemiologo Ciccozzi tanta di spiegare il caso della Rsa di Arezzo
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Positivi anche da vaccinati: l'epidemiologo Ciccozzi tanta di spiegare il caso della Rsa di Arezzo

L'epidemiologo: "Non dobbiamo mettere in dubbio l'efficacia dei vaccini, l'efficacia sta nel prevenire le forme gravi, in altre parole funziona se non ti manda più in ospedale"

Massimo Ciccozzi
Massimo Ciccozzi
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10 Marzo 2021 - 20.54


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A Pratovecchio Stia, in una residenza per anziani, 10 ospiti sono risultati positivi al Covid-19 nonostante avessero già ricevuto il vaccino 35 giorni fa con il vaccino della Pfizer. 
I positivi sono tutti totalmente asintomatici. Il sospetto cade sulle varianti, nell’aretino circolano la variante inglese e la brasiliana e ora i campioni sono stati inviati al laboratorio dell’università di Siena per il sequenziamento e scoprire se è tutta colpa delle varianti. Ma “non dobbiamo mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini, l’efficacia sta nel prevenire le forme gravi, in altre parole funziona se non ti manda più in ospedale”, sottolinea Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia della facoltà di medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, che con il suo team analizza le varianti e i loro meccanismi.
Adesso i risultati fondamentali da aspettare sono innanzitutto quelli che arriveranno dal laboratorio di Siena, perché “è importante sapere se si tratta o meno di varianti e ce lo dirà il sequenziamento del genoma”.
“La variante brasiliana, come quella sudafricana – ricorda Ciccozzi – ha infatti la mutazione E484K, una mutazione che sta in parte emergendo anche in alcuni ceppi della variante inglese. La mutazione E484K sembrerebbe riuscire ad aggirare in parte la risposta immunologica, quindi potrebbe diminuire un poco anche l’efficacia del vaccino.
E “non è la prima volta che accade, ci sono dei medici che sono risultati positivi dopo il vaccino. Il vaccino – sottolinea Ciccozzi – non è uno scudo, non è qualcosa che impedisce al virus di entrare. Quello che conta è vedere come stanno queste persone. Al momento sono asintomatici, non hanno sviluppato la malattia. E bisogna monitorarli per verificare che non sviluppino la malattia. Questo era stato già messo in conto: i vaccini sono efficaci perché tolgono i sintomi della malattia, non mandano in ospedale, non si muore; però non è detto che non ci si infetti. Non sappiamo ancora abbastanza sull’infezione, probabilmente ti puoi infettare ma non ti ammali”.
Certo il numero di positivi, ovvero 10 su 22 ospiti e 14 operatori sanitari vaccinati, stona con i dati di efficacia dei vaccini ad Rna (oltre al 90%) venuti fuori dai trials e soprattutto con il dato raccolto sul campo, in Paesi come Israele, dove la vaccinazione è massiccia, che ha mostrato anche un’efficacia neutralizzante del vaccino (ovvero contagi crollati).
Effetto varianti? “È possibile che siano entrate in gioco le varianti come è possibile che il vaccino in sé non funzioni da scudo: il virus può entrare ugualmente e il vaccino impedisce l’insorgere della malattia, tanto è che gli ospiti della rsa ad ora stanno bene. Quindi adesso è importante da un lato capire se siamo di fronte alle varianti, dall’altro monitorare il decorso delle persone risultate positive per capire come si evolve. E così potremmo anche avere dei dati aggiuntivi e molto importanti su questo virus e sul vaccino. Che il vaccino nella maggior parte dei casi, oltre il 90%, tolga i sintomi della malattia, lo abbiamo sempre sostenuto. Ed è questo quello che conta”.
Da qui derivano due punti fermi da non perdere di vista: “Il vaccino è efficace se impedisce la malattia ed è questa la nostra arma; la mascherina serve ancora, va portata sia per non infettarsi che per non trasmettere agli altri, magari non vaccinati, il virus. E’ la riprova che la mascherina va portata anche dopo la vaccinazione”.

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