Invecchiamento: con alcune molecole si potrà vivere qualche decennio in più e in salute
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Invecchiamento: con alcune molecole si potrà vivere qualche decennio in più e in salute

Nel libro "Lifespan” di David Sinclair, si spiega come alcune molecole siano sotto osservazione al fine di proporre un nuovo tipo di invecchiamento. Arrivare a 120 anni non sarà impossibile

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11 Novembre 2020 - 11.01


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Secondo uno studio riportato nel libro “Lifespan” di David Sinclair, l’invecchiamento non sia più considerato un processo ineluttabile, quanto una malattia da curare.

Il famoso scienziato dell’Università di Harvard e autore del libro campione di vendite negli Stati Uniti, che la casa editrice Verduci ha importato in Italia con il titolo “Longevità – Perché Invecchiamo e Perché Non Dobbiamo Farlo”, spiega come alcune molecole potranno farci vivere fino a 120 o 150 anni.

Sinclair sarà al centro di una conferenza scientifica divulgativa sulla longevità sana, presieduta da Camillo Ricordi, scienziato italiano che lavora presso l’Università di Miami e tra i massimi esperti al mondo di diabete, trapianti cellulari e medicina rigenerativa.

“Longevità” non è semplicemente un saggio, maun vero e proprio manifesto in cui si propone una nuova concezione dell’invecchiamento: non più un lento scorrere del tempo verso la morte, ma un processo dinamico che si può arrestare e addirittura invertire ricorrendo al potere “rigenerante” di una serie di molecole promettenti che sono attualmente allo studio.

A sposare questa affascinante visione della longevità, e della vita in generale, è lo scienziato Ricordi, curatore del libro di Sinclair che nella versione italiana ha la prefazione dello scienziato Valter Longo. “Una volta si diceva che il nostro patrimonio genetico – dice Ricordi – determinasse l’aspettativa di vita. Ora si pensa che forse contribuisca al 15 per cento, mentre l’85 per cento è determinato da fattori epigenetici. Si può resettare l’epigenoma erallentare l’orologio dell’invecchiamento o farlo tornare indietro di decadi, grazie a un’armata di molecole scoperte e in via di sviluppo: da polifenoli, attivatori delle sirtuine, pterostilbene, politadine, fisetina, Omega3 e Vitamina D, per citarne alcune per cento. Lo scopo che si prefigge Sinclair non è semplicemente quello di regalare all’uomo decenni di vita in più, ma di offrire a tutti la possibilità di vivere più a lungo in buona salute.

“Anche se non molti pensano che vivere fino a 120 e oltre possa essere traguardo raggiungibile o desiderabile, un argomento su cui siamo tutti d’accordo – prosegue Ricordi – è cheprolungare la sopravvivenza sana, il cosiddetto healthy lifespan o healthspan rappresenta un dovere morale di qualsiasi società moderna e responsabile, dato che le malattie croniche legate all’invecchiamento sono responsabili del 90 per cento della spesa sanitaria”. Nella caccia all'”elisir di lunga vita” Sinclair si è imbattuto in”campioni di longevità”, come le “meduse immortali” e le balene bicentenarie. I suoi studi lo hanno condotto a introdurre la teoria secondo la quale l’invecchiamento ė una perdita di “informazione della giovinezza”, nella quale il “rumore” epigenetico introdotto da fattori di rischio riduce progressivamente la nostra aspettativa di vita sana. 

“E quindi, sarebbe possibile agire su quell’85 per cento di fattori epigenetici con nutrizione, integrando molecole che attivano processi molecolari anti invecchiamento, che uniti da una serie di abitudini salutari, potranno permettere di vivere meglio e più a lungo”, sottolinea Ricordi. Secondo Sinclair, l’invecchiamento è caratterizzato da più fattori o ‘segni distintivi’: danni del DNA, un’alterata comunicazione intercellulare e la produzione di molecole infiammatorie; il logoramento dei telomeri, i “cappucci” che proteggono la regione terminale dei cromosomi; l’esaurimento delle cellule staminali e molto altro. “Ci sono pochi dubbi che l’elenco dei segni distintivi dell’invecchiamento, seppure incompleto, comprende l’incipit di un manuale tattico piuttosto convincente per condurre esistenze più lunghe e più sane. Interventi indirizzati a rallentare una di queste caratteristiche potrebbero aggiungere alcuni anni di benessere alla nostra vita“, evidenzia Ricordi. 

 

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