L'Oms: "Covid-19 in aumento in Europa, il lockdown non è l'unica soluzione"
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L'Oms: "Covid-19 in aumento in Europa, il lockdown non è l'unica soluzione"

Il capo delle operazioni di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità Mike Ryan: "Bisogna interrompere le catene di contagio e usare distanziamento e masacherina"

Myke Ryan
Myke Ryan
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9 Ottobre 2020 - 17.24


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Situazione difficilissima mentre in Asia le cose migliorano: se i casi di Covid-19 aumentano in diversi Paesi europei, “non dobbiamo accettare che questo si traduca automaticamente in nuovi lockdown. Ci sono molti interventi possibili e numerose misure che in questi mesi si sono rivelate efficaci e che, se adottate in modo massiccio e rapido, possono incidere sulla catena dei contagi”.
Lo ha detto oggi a Ginevra il capo delle operazioni di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità Mike Ryan, rispondendo ai giornalisti. “Ogni Paese è sovrano nel prendere le sue decisioni, ma quello che vogliamo dire è che il lockdown non è l’unica soluzione a fronte di un aumento di nuovi casi”, ha precisato l’esperto.
“Se si intercettano i positivi, si isolano i contatti, si lavora su sorveglianza, test e tracciamento e si adottano misure di quarantena si possono interrompere le catene di contagio – sottolinea Ryan – Ce lo dimostra l’esperienza di questi mesi di alcuni Paesi. Certo, oltre a isolare positivi e contatti, occorre supportare in modo efficace chi è in quarantena. Ma queste sono le armi che abbiamo, insieme a distanziamento, igiene, mascherine”. Certo in queste settimane la “Spagna e Madrid – ha aggiunto rispondendo a un giornalista spagnolo – stanno sperimentando una trasmissione molto intensa. In questi casi è importante che si adotti una sola politica, condivisa a livello nazionale e locale. E a volte tradurre la scienza in pratica può non essere semplice; un compromesso si può rivelare la soluzione migliore”.
“I Governi in questa fase – ha ribadito Ryan – cercano di interrompere la catena di trasmissione. Cosa che può essere difficilissima. Allora voglio ricordare l’importanza di proteggere i soggetti più vulnerabili”, gli anziani, i malati cronici. “Ma anche di assicurare una comunicazione corretta alla popolazione, ribadire il messaggio di rispettare distanze, igiene e uso della mascherina, dare supporto reale alle persone in quarantena”.
“Dobbiamo essere uniti in questa sfida, ci siamo dentro tutti insieme e ne possiamo uscire solo insieme”, ha chiosato Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il

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