Burioni: "Isolare i contagiati non basta, ora occorre tracciare i loro contatti"
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Burioni: "Isolare i contagiati non basta, ora occorre tracciare i loro contatti"

Il virologo su Medical Facts: ""n nuovo studio ha calcolato che per controllare i focolai bisogna identificare un terzo dei contagiosi senza sintomi"

Il virologo Roberto Burioni
Il virologo Roberto Burioni
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8 Luglio 2020 - 14.25


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Si è aperta una nuova frontiera: un nuovo studio ha calcolato che per controllare i focolai bisogna identificare un terzo dei contagiosi senza sintomi. Lo spiega Roberto Burioni su Medical Facts: “Negli articoli che leggevate a gennaio su Medical Facts, quando abbiamo iniziato a parlare del coronavirus – scrive – uno particolarmente allarmato fu quello che riportò le prime evidenze che il contagio poteva partire da persone asintomatiche, o che comunque non stavano troppo male. Purtroppo, tale caratteristica non solo è stata confermata, ma l`entità di questo tipo di trasmissione è andata oltre le più pessimistiche aspettative, portandoci adesso a calcolare che più o meno la metà dei contagi parte da persone che non hanno sintomi, o stanno per ammalarsi”, dunque, “partendo da questo dato di fatto, il controllare l`epidemia semplicemente isolando i malati è una strategia perdente in partenza. Per questo è fondamentale, una volta identificato un positivo a Covid-19, impegnarsi nel tracciamento dei suoi contatti dei giorni precedenti, in modo da potere identificare (e isolare) eventuali contagiati che sono positivi (e a loro volta contagiosi) senza saperlo”.

“Un recente lavoro apparso su una prestigiosa rivista ha calcolato che per controllare i focolai è indispensabile riuscire a identificare e bloccare almeno un terzo di queste “infezioni silenti”, che diffondono il virus in maniera nascosta e particolarmente pericolosa – aggiunge il virologo -. Detto questo, capite che le attività di tracciamento e di isolamento, che devono svolgere le istituzioni che si occupano di sanità pubblica sul territorio, risultano fondamentali per combattere in maniera efficace questo virus. Tuttavia, possiamo vedere anche i dati da un punto di vista opposto: se è vero che metà dei contagi arriva da “infezioni silenti”, l`altra metà dei contagi parte da persone che stanno male e hanno sintomi. Diventa dunque molto importante che chi sta male non commetta imprudenze e stia a casa. Il recente caso dell`imprenditore veneto che, nonostante la febbre, non si è isolato partecipando a eventi sociali è stato esemplificativo in questo senso”. “In questo momento è molto importante agire tenendo in mente l`interesse superiore che conviene a tutti: che l`infezione non riparta e che piano piano si possa tornare a una vita il più possibile normale, giusto con qualche precauzione in più”, conclude.

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