Il professor Ippolito mette in guardia: "Non gridare vittoria per pochi giorni di calo"
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Il professor Ippolito mette in guardia: "Non gridare vittoria per pochi giorni di calo"

Invita a non cantare vittoria troppo presto, e soprattutto ad abbassare la guardia, il direttore scientifico dell'Istituto per le malattie infettive Spallanzani

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5 Aprile 2020 - 14.29


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In queste ultime ore abbiamo registrato per la prima volta un calo nel numero dei pazienti in terapia intensiva e dei decessi. “Sono buone notizie ma dobbiamo pensare che questi sono numeri relativi a persone che si sono infettate nelle precedenti due settimane. Quello che bisogna fare è mantenere questo trend”. Invita a non cantare vittoria troppo presto, e soprattutto ad abbassare la guardia, il direttore scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, intervenuto a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre.

“Quello che abbiamo ottenuto finora va continuato, i medici hanno fatto un buon lavoro, hanno messo la loro faccia e i rischi quotidiani – sottolinea Ippolito – ma non dobbiamo pensare che se per due giorni scendono i casi e i ricoveri in terapia intensiva possiamo gridare ‘Tutto bene Madama la Marchesa’ e fare come ci pare”.
In queste ultime ore abbiamo registrato per la prima volta un calo nel numero dei pazienti in terapia intensiva e dei decessi. “Sono buone notizie ma dobbiamo pensare che questi sono numeri relativi a persone che si sono infettate nelle precedenti due settimane. Quello che bisogna fare è mantenere questo trend”. Invita a non cantare vittoria troppo presto, e soprattutto ad abbassare la guardia, il direttore scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, intervenuto a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre.

“Quello che abbiamo ottenuto finora va continuato, i medici hanno fatto un buon lavoro, hanno messo la loro faccia e i rischi quotidiani – sottolinea Ippolito – ma non dobbiamo pensare che se per due giorni scendono i casi e i ricoveri in terapia intensiva possiamo gridare ‘Tutto bene Madama la Marchesa’ e fare come ci pare”.

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