L'8 Marzo di Maria Rita Gismondo: "Con il mio team di donne a combattere il coronavirus"
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L'8 Marzo di Maria Rita Gismondo: "Con il mio team di donne a combattere il coronavirus"

La direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano ha un gruppo di 25 ricercatori, di cui 20 sono donne

Maria Rita Gismondo
Maria Rita Gismondo
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8 Marzo 2020 - 10.45


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Una festa speciale. Senza iniziative o manifestazioni ma molto sentita. Specialmente da chi si impegna: “Nel mio gruppo, su 25 persone, 20 sono donne”: l’80% del totale, “tutte impegnate in prima linea con grande generosità, al lavoro senza sosta anche oggi” perché ai tempi del coronavirus per tanti camici rosa “non esiste domenica né festa dell’8 marzo”.
Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.
“Anche oggi siamo tutti qui”, sottolinea la scienziata che i suoi collaboratori – “uomini e donne”, precisa – li chiama sempre “i miei angeli”.
“Devo e voglio ringraziare tutti”, dice Gismondo interpellata sul ruolo dell’universo femminile nella ricerca. “Uomini e donne”, ribadisce, anche se “è vero che le donne hanno sempre un doppio carico: lavorano, poi tornano a casa e mi dicono ‘io nelle 3-4 ore che avrei non dormo, sto in piedi perché i miei bambini hanno bisogno di me’. I padri aiutano, certo, ma non sempre aiutare vuol dire fare”, sorride la scienziata. Dei suoi “angeli” donna, Gismondo evidenzia anche l’abnegazione che va oltre l’incertezza di un posto di lavoro per nulla sicuro: “Quattro o 5 delle mie collaboratrici sono assolutamente precarie o specializzande, con tanta generosità, tanta buona volontà e davanti un orizzonte non roseo”.
L’augurio che la microbiologa del Sacco di Milano si sente di esprimere per l’8 marzo è semplice: “La mia speranza – spiega – è che un giorno nella nostra società non ci sia più bisogno di feste della donne né di fondazioni” che debbano rivendicarne o difenderne i diritti.
“Vorrebbe dire – conclude Gismondo – che finalmente nel nostro Paese si saranno raggiunte la parità di diritti fra uomini e donne, le pari opportunità e la pari dignità”.

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