Le bizzare nuvole su Marte
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Le bizzare nuvole su Marte

Si tratta di strutture enigmatiche che raggiungono i 250 chilometri di altezza. Il fenomeno spiegato in uno studio pubblicato su Nature<br>

Le bizzare nuvole su Marte
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16 Febbraio 2015 - 20.19


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di Leonardo De Cosmo

Scoperte su Marte della misteriose nuvole. Si tratta di strutture enigmatiche che raggiungono i 250 chilometri di altezza. Uno studio internazionale coordinato da Agustin Sánchez-Lavega, dell’Università dei Paesi Baschi, e pubblicato su Nature spiega che il fenomeno è probabilmente dovuto a particolari aurore polari.

Negli strati più alti dell’atmosfera marziana si formano delle strane ed enormi ‘nuvole’ che svaniscono in poche ore, larghe più di 1.000 chilometri e che raggiungono un’altezza di 250. Ad averle osservate per primi sono stati degli astrofili, il 12 marzo 2012 e da allora sono state osservate più volte, ma in realtà sbirciando negli archivi, vastissimi, dell’Hubble Space Telescope, immagini comprovanti il fenomeno sono riscontrabili già dal 1997 e probabilmente anche prima.

Raccogliendo i dati relativi alle numerose osservazioni fatte da allora, i ricercatori stanno tentando di svelarel’origine di queste enigmatiche formazioni, osservate solo fra il tramonto e l’alba nell’emisfero Sud del pianeta rosso. Le possibili cause, secondo lo studio, possono essere di due tipi.

La prima ipotesi è potrebbero essere vere nuvole di acqua e anidride carbonica ghiacciate in rapida evoluzione, anche se queste nuvole avrebbero caratteristiche che ‘sfuggono’ agli attuali modelli ‘meteorologici’ marziani. Dovrebbero infatti formarsi prevalentemente a altitudini minori e durante il giorno.

La seconda possibilità, ritenuta più verosimile dai ricercatori, è che si tratti di aurore polari. La regione interessata da queste nubi ‘misteriose’ presenta infatti delle anomalie magnetiche che potrebbero deviare il vento solare e generare così enormi e rapide ‘nubi’ di luce dovute allo scontro del vento solare con l’atmosfera. Il fenomeno dovrebbe essere associato a picchi di intensità del Sole, ma lo studio non ha trovato finora nessuna correlazione diretta. In ogni caso, spiegano i ricercatori, si tratta di un fenomeno molto interessante che potrebbe svelare caratteristiche poco note del pianeta rosso.

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