Contro tutto e tutti eccetto lui stesso e pochi altri. “Qualunque sia il risultato, il Paese sarà instabile. E siccome l’Europa poggia su Francia e Germania c’è il rischio che una crisi frani proprio sull’Italia se partisse una speculazione”. Lo spiega in un’intervista a QN-Quotidiano Nazionale, il leader di Azione, Carlo Calenda.
Rispetto al referendum contro l’autonomia differenziata dice: “Il referendum è un suicidio. Per vincere servono 13 milioni in più di quelli presi alle elezioni da chi lo propone. Siamo alle solite: Landini lancia la palla e Schlein non può chiamarsi fuori dalla contesa per l’egemonia a sinistra cui concorre anche Conte.
Poi si aggiungono tutti, da Renzi a Rifondazione, per uno spettacolo a favore di telecamere che finirà per sancire l’autonomia se non passa il referendum”.
Secondo Calenda, “quel fronte è talmente eterogeneo che non potrà mai esprimere un pensiero comune. Non è che al niente della destra possiamo opporre il niente di sinistra: questa polarizzazione allontana solo le persone. Per la prima volta hanno disertato le urne elettori di centro, professionisti, ceti medi. Dobbiamo rafforzare quella parte, in cui oggi c’è solo Azione, nell’ottica di un’alternativa”. Quindi ha sottolineato: “Renzi ha iniziato la legislatura votando La Russa, poi ha cercato l’accordo con FI, ora col Pd. Non farà nessuna Margherita e si farà garantire tre seggi”.