La moglie di Soumahoro avrebbe speso i soldi per i migranti anche in una clinica per partorire: le ultime accuse
Top

La moglie di Soumahoro avrebbe speso i soldi per i migranti anche in una clinica per partorire: le ultime accuse

Proseguono le indagini su Liliane Murekatete e la coop Karibu. Tra le accuse ci sono anche quelle legate all’utilizzo dei soldi per i migranti anche per pagare la clinica a Roma dove la donna partorì.

La moglie di Soumahoro avrebbe speso i soldi per i migranti anche in una clinica per partorire: le ultime accuse
Liliane Murekatete moglie di Aboubakar Soumahoro
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Febbraio 2024 - 14.33


ATF

Le indagini a carico di Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, e della madre Marie Therese Mukamitsindo, proseguono. Tra le accuse ci sono anche quelle legate all’utilizzo dei soldi per i migranti anche per pagare la clinica a Roma dove la donna partorì. Lo ha messo per iscritto il commissario liquidatore della società Karibu, gestita dai familiari del parlamentare, che negli anni ha ottenuto finanziamenti per garantire servizi di accoglienza ai migranti. 

La relazione è agli atti dell’indagine della Procura di Latina in cui si procede per truffa e in cui sono indagati Liliane Murekatete, la madre Marie Therese Mukamitsindo e i fratelli Michel Rukundo, Richard Mutangana e Aline Mutesi. Secondo il liquidatore della Karibu ,i finanziamenti `dirottati´ in modo illecito arriverebbero a circa 7 milioni e mezzo di euro.

Il commissario liquidatore afferma che Murekatete avrebbe utilizzato i fondi anche per pagare la metà della spesa per la clinica romana dove ha partorito, 450 euro relativi al supplemento richiesto dalla struttura sanitaria nel maggio 2019 per una stanza singola.

Dal canto suo la Guardia di Finanza ha acceso un faro anche sull’abitazione acquistata dalla donna e dal deputato a Casal Palocco, pagata dalla coppia a metà e di proprietà al 50% di Murekatete e per il restante 50% del parlamentare. L’immobile, del valore di 360mila euro, è stato acquistato a fine dicembre 2021 e gli inquirenti ipotizzano che parte dell’acconto dato dalla donna, circa 32 mila euro, arrivi da somme ottenute illegittimamente da una delle coop di famiglia, il Consorzio Aid, anch’essa messa in liquidazione.

Infine dagli atti dell’indagine emerge che la suocera di Soumahoro avrebbe pagato anche una cucina per il suo appartamento di Latina.

Native

Articoli correlati