Ex Ilva, Sinistra Italiana: "Inserire il rischio sanitario nel procedimento presso l'Aia"
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Ex Ilva, Sinistra Italiana: "Inserire il rischio sanitario nel procedimento presso l'Aia"

Maurizio Baccaro (Si): "Oggi non si può perdere nuovamente l'occasione per rivedere integralmente l'Aia per l'ex Ilva, inserendo la Valutazione dell'impatto e del rischio sanitario all'interno del procedimento".

Ex Ilva, Sinistra Italiana: "Inserire il rischio sanitario nel procedimento presso l'Aia"
Ilva di Taranto
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8 Gennaio 2024 - 14.34


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Maurizio Baccaro del coordinamento provinciale di Taranto di Sinistra Italiana, è tornato sulla questione Ex Ilva che dal punto di vista lavorativo e ambientale sta tormentando la vita degli abitanti della città pugliese, nell’indifferenza colpevole del governo Meloni.

«Oggi non si può perdere nuovamente l’occasione per rivedere integralmente l’Aia per l’ex Ilva, inserendo la Valutazione dell’impatto e del rischio sanitario all’interno del procedimento. A valle di questa procedura occorrerà redigere un piano industriale che tenga conto dell’esito della valutazione sanitaria per stabilire quale tecnologia utilizzare ed i livelli produttivi compatibili».

«E’ quanto mai necessario, a nostro avviso, riformare la governance della fabbrica istituendo il consiglio di sorveglianza in fabbrica per consentire alle rappresentanze dei lavoratori e delle istituzioni di essere direttamente coinvolti nelle scelte e nel controllo sull’applicazione delle stesse. Il consiglio di sorveglianza, già presente in Europa, nelle fabbriche tedesche funziona così da anni».

Baccaro ricorda che, secondo gli accordi del 2017, per acquisire definitivamente l’acciaieria di Taranto a un costo di «1,8 miliardi, ArcelorMittal dovrebbe partecipare pro quota ma, a quanto oramai appare scontato, non ha nessuna intenzione di farlo. A questo punto, lo Stato, attraverso Acciaierie Italia, dovrebbe intervenire per ricapitalizzare e per acquisire le quote di maggioranza della fabbrica di Taranto. Approfondiremo in ogni sede che ci compete il percorso fatto dal 2017 ad oggi per fare chiarezza su quanto le scelte del Governo Renzi e del Ministro Calenda, siano costate dal punto di vista ambientale, economico ed occupazionale per l’economia nazionale e del territorio».

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