Il futuro di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, potrebbe essere scritto nelle prossime settimane, diviso tra il terzo mandato e una candidatura alle Europee. «Di queste cose ne potremo discutere quando si capirà quali sono le regole d’ingaggio, se mi dicessero che devo smettere di far politica perché tocca ad altri io potrei solo dire grazie, se si riterrà che io sia utile in qualche ruolo si vedrà rispetto alle regole. Ma questo è l’ultimo dei miei problemi».
«Dove mi metteranno io starò, cercando di dare una mano a questa meravigliosa terra. Su cosa succederà coi terzi mandati vedremo, si deciderà, a me pare curiosa solo una cosa, che nel momento in cui decidi di ampliare i terzi mandati per la quasi totalità dei Comuni, cioè quelli fino ai 15 mila abitanti, non si preveda lo stesso numero di mandati dove c’è l’elezione diretta».
«Ma non è questo il problema: nessuno è indispensabile e chi verrà dopo di me sicuramente farà tanto e meglio di noi. Da questo punto di vista sono poco preoccupato perché ho molta fiducia in questa terra e nella sua gente».
