Parisi (Pd) critico con Elly Schlein: "Rinunciare alle Primarie è un voltafaccia che non mi piace"
Top

Parisi (Pd) critico con Elly Schlein: "Rinunciare alle Primarie è un voltafaccia che non mi piace"

Primarie, Parisi critico con Schlein: «Al momento posso solo dire che è una scelta. Una scelta, che non condivido, ora in dichiarato contrasto, e non soltanto occulta ostilità come accadeva troppo spesso in passato».

Parisi (Pd) critico con Elly Schlein: "Rinunciare alle Primarie è un voltafaccia che non mi piace"
Arturo Parisi
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Dicembre 2023 - 09.36


ATF

Arturo Parisi, tra i fondatori del Pd, in un’intervista all’AdnKronos ha criticato la scelta di Elly Schlein e di tutta la segreteria dem di non ricorrere alle Primarie per scegliere il candidato sindaco di Firenze – e anche di altre città – in vista delle prossime amministrative. 

«Al momento posso solo dire che è una scelta. Una scelta, che non condivido, ora in dichiarato contrasto, e non soltanto occulta ostilità come accadeva troppo spesso in passato».

«Una scelta in palese discontinuità con la linea di condotta che pochi mesi fa ha consentito a una non iscritta prima di candidarsi e poi conquistare un partito all’inizio non suo. Contrasto e discontinuità oramai sotto gli occhi di tutti. Niente di nuovo sotto il sole della politica che di voltafaccia così ne ha visti innumerevoli e di certo maggiori. Diciamo che è una scelta che alza la posta della sua scommessa. Bisogna proprio che vinca».

«Di certo scegliere di accodarsi a Conte anche contro le primarie in nome della costruzione della alleanza Pd-M5S mentre ci si prepara a una dura competizione tra Pd e M5S è una scelta difficile. Quale e quanto l’errore lo vedremo alla fine, misurando lo scostamento tra l’obiettivo che la segreteria Schlein si proponeva e il risultato raggiunto».

Leggi anche:  Europee, Fratoianni a Elly Schlein: "Candidarsi e non andare a Strasburgo se si è eletti è un errore"

«Vedremo presto quale sarà il guadagno della scelta di allinearsi alle usanze del centrodestra rinunciando così alla esibita diversità Pd. E nel contempo vedremo se il risultato della condivisione di spartire a Roma d’amore e d’accordo con Conte città e regioni sarà più lusinghiero del risultato che riuscirà a cogliere in giugno alle Europee a conclusione della gara tra Pd e M5S che sarà tutto all’infuori che d’amore e d’accordo. Ragionamenti, lo so, da politologi che interessano sempre di meno come peraltro tutto quest’agitarsi dei politici in avanti e all’indietro che chiamiamo politica. Anche di questo cercheremo la misura nella attesa crescita delle astensioni».

Native

Articoli correlati