De Angelis si lamenta su Fb: "Anche Amato ha messo in discussione una sentenza"
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De Angelis si lamenta su Fb: "Anche Amato ha messo in discussione una sentenza"

Marcello De Angelis: «Sebbene Amato ha messo in discussione una sentenza definitiva, come ero accusato di aver fatto io, le reazioni nei suoi confronti sono state decisamente più civili».

De Angelis si lamenta su Fb: "Anche Amato ha messo in discussione una sentenza"
Marcello De Angelis
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5 Settembre 2023 - 16.50


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Marcello De Angelis, ex capo dello staff comunicazione della Regione Lazio, sulla propria pagina Facebook ha scritto un post nel quale lamenta un trattamento diverso rispetto a Giuliano Amato. Secondo l’esponente di estrema destra, anche l’ex presidente del Consiglio ha messo in discussione una sentenza.

«Perché Amato sì e De Angelis no? L’estate è finita ma non le polemiche. Quella nuova nuova riguarda l’ampia intervista pubblicata in prima pagina da Repubblica, nella quale l’ex presidente del Consiglio (e ex molte altre cose) Giuliano Amato sembrerebbe affermare che la sentenza definitiva sulla strage di Ustica è sbagliata, che potrebbero esserci state anomalie nella conduzione delle indagini e sostiene che a uccidere gli 81 passeggeri del jet dell’Itavia potrebbe essere stato un missile sparato da un caccia alleato e nello specifico francese. Un affermazione piuttosto grave che ha scatenato un ragionevole scalpore con addirittura una richiesta formale di scuse agli italiani da parte del presidente Macron».

«Sebbene Amato ha messo in discussione una sentenza definitiva, come ero accusato di aver fatto io, le reazioni nei suoi confronti sono state decisamente più civili – sottolinea De Angelis allegando alcuni articoli di stampa al post – Io sono dell’avviso che la ricerca della verità passa per la verifica e il riesame di quello che già si dà per scontato. Una verità non è mai definita ed è giusto e civile discutere, dibattere e coltivare il dubbio e il dissenso». 

«E vale la pena ricordare che il mio era un post su Facebook e qui stiamo parlando di una intervista in prima pagina su Repubblica. Comunque, finché si può dibattere vuol dire che abbiamo ancora un minimo di civiltà, tutto sommato». 

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