Cottarelli a disagio con Schlein si dimette da senatore: "Stimo Elly ma ci sono differenze"
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Cottarelli a disagio con Schlein si dimette da senatore: "Stimo Elly ma ci sono differenze"

Il senatore Pd Carlo Cottarelli, eletto come indipendente, ha accettato un incarico dall'Università cattolica

Cottarelli a disagio con  Schlein si dimette da senatore: "Stimo Elly ma ci sono differenze"
Carlo Cottarelli
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7 Maggio 2023 - 21.50


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Disagio politico verso la linea di Elly Schlein ma la scelta di non passare in un altro gruppo politico, come il Terzo polo gli aveva scelto. Quindi se ne va ma lascia il seggio alla prima delle non elette del Pd. «L’Università Cattolica mi ha chiesto di andare a dirigere un programma per l’educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle scuole superiori» e «questa cosa purtroppo non è compatibile con il Senato, quindi ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore, cosa che farò, mi dimetterò nella prossima settimana. Nei prossimi giorni mi dimetto dal Senato».

 Lo ha annunciato il senatore Pd Carlo Cottarelli, ospite di `Che tempo che fa´ su Rai3.

 «Poi naturalmente il processo è piuttosto lungo perché le dimissioni devono essere accettate. Di norma la prima votazione, che è fatta comunque a scrutinio segreto, di prassi viene rigettata come gesto di cortesia, poi si vede i tempi che ci vogliono», ha proseguito Cottarelli

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«La decisione l’ho presa perché mi sembra una cosa importante da fare, una cosa molto utile per il Paese, e poi perché appunto c’erano quelle questioni che sollevavo», ha aggiunto. Alla richiesta di Fabio Fazio di specificare da cosa sia stato deluso e cosa non si aspettava, Cottarelli ha risposto: «C’è in questo momento storico, forse non è stato così in passato ma in questo momento storico, un’estrema conflittualità fra le due parti del Parlamento, fra la minoranza e l’opposizione. Cosa vuol dire in pratica? Vuol dire per esempio che è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti. Io ho visto quasi sistematicamente gli emendamenti delle minoranze sono rigettati, anche quando ci sarebbe la necessità di discutere della sostanza. D’altro canto, e qui lo ammetto, le minoranze spesso propongono emendamenti soltanto per fare ostruzionismo. Ora, questa non è una critica che faccio ai miei colleghi, è possibile che in questo momento storico non ci sia altro modo di fare le cose, però non è proprio nelle mie corde».

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 A proposito di quello che lo aspetta, Cottarelli ha raccontato A `Che tempo che fa´: «C’è stata una novità, nel senso che mi è stato chiesto di andare a fare una cosa che è secondo me molto importante, molto bella. L’Università Cattolica mi ha chiesto di andare a dirigere un programma per l’educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle scuole superiori. Io andrei a farlo naturalmente gratuitamente, questa è una cosa che si fa per spirito di servizio. Questo programma consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera importante, io li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare le scuole, in tutta Italia, su invito delle scuole, a parlare di economia, di diritto, di Costituzione, di come si comunicano queste cose. Coordinerei questo, poi ovviamente parteciperei anch’io al programma».

La stima verso Elly Schlein ma il disagio politico

«Io stimo molto Schlein, sta facendo la cosa giusta nello spostare il Partito democratico più a sinistra, andando a rappresentare una parte sociale che forse adesso è poco rappresentata».

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Lo ha spiegato Carlo Cottarelli, raccontando a Che tempo che fa la decisione di dimettersi dal Senato, dove è stato eletto con il Pd.

«La questione è la mia posizione – ha aggiunto -: ci sono delle differenze che si sono create con il Pd, una di queste riguarda per esempio il ruolo che il merito deve avere nella società e nell’economia. Nel documento dei valori del Pd del 2008 il ruolo del merito era molto enfatizzato. Nei più recenti documenti, quello di gennaio e nella mozione di Schlein, è un po’ scomparso, addirittura si critica un po’ il criterio del merito».

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