Centristi, Fioroni (ex Pd) rilancia: "La Terza Forza per sormontare il fallimento del Terzo Polo"
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Centristi, Fioroni (ex Pd) rilancia: "La Terza Forza per sormontare il fallimento del Terzo Polo"

Beppe Fioroni, animatore di Piattaforma Popolare, lancia l'idea della Terza Forza dopo il fallimento del Terzo Polo

Centristi, Fioroni (ex Pd) rilancia: "La Terza Forza per sormontare il fallimento del Terzo Polo"
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13 Aprile 2023 - 18.38


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Renzi e Calenda hanno fallito, ma c’è chi insiste sul grande centro. Che poi grande non è.  Entro le europee della primavera 2024 serve dar vita a una «Terza Forza», ma per farlo occorre «un soprassalto di coraggio e generosità», abbandonando i «personalismi».

 Così Beppe FIoroni, animatore di Piattaforma Popolare, commenta sul sito dell’associazione in un post titolato «La Terza Forza è un invito a sormontare il fallimento del Terzo Polo».

«Dare voce all’elettorato intermedio, sempre più sofferente dentro lo schema bipolare e perciò riottoso a mettere piede nel campo della sinistra o della destra – scrive Fioroni -, implica che sia adottata una felice combinazione di coraggio e generosità: da un lato, infatti, chiunque se ne faccia interprete, deve togliere all’impresa il carattere di un avventura solitaria, essendo necessario un coraggioso investimento sulla coralità di voci e contributi; dall’altro, proprio perché l’elettorato attende il salto di qualità di una politica fatta di valori e scelte concrete, occorre mostrarsi quanto più possibile aperti e generosi, senza pretendere in contraccambio una qualsiasi gratificazione che non sia quella di sentirsi a casa propria».

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«Se mancano questi requisiti – prosegue l’ex parlamentare del Pd -, la proposta politica fatica a prendere forma. Si affloscia e cade, come un aquilone senza vento. E il vento non c’è, fuor di metafora, perché i personalismi pretendono di occupare tutta la scena pubblica, tutto il mondo della comunicazione, tutti gli spazi del confronto politico. 

Bisogna prendere atto che l’orizzonte della nostra «Terza Forza» – dicitura, questa, più consona alla sensibilità e tradizione del cattolicesimo democratico – evidenzia l’urgenza di un soprassalto di volontà e di aspirazioni, con metodo decisamente nuovo. Siamo chiamati a uno sforzo di rigenerazione ideale e politica, lasciando da parte le illusioni e le fantasmagorie degli individualismi. La scadenza delle elezioni europee del prossimo anno presenta il conto fin da adesso, perché arrivare impreparati alla meta sarebbe una sciagurata dimostrazione d’irresponsabilità»

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