Fratelli d'Italia 'svuota' il reato di tortura ma vuole 3 anni di carcere per gli eco-attivisti
Top

Fratelli d'Italia 'svuota' il reato di tortura ma vuole 3 anni di carcere per gli eco-attivisti

Pronta una proposta di legge contro gli eco-attivisti "imbrattatori" dei beni culturali. Fratelli d'Italia ha firmato il testo di una pdl che prevede carcere fino a tre anni per gli atti vandalici contro opere d'arte o bellezze storiche.

Fratelli d'Italia 'svuota' il reato di tortura ma vuole 3 anni di carcere per gli eco-attivisti
Preroll

globalist Modifica articolo

10 Aprile 2023 - 21.16


ATF

Nessuna proposta serie sulle violenze ultras nel calcio che si ripetono ogni settimana, tra bus dati alle fiamme e perfino l’autostrada del Sole bloccata, tentativi di aiutare no vax (quelli che hanno provocato focolai di di Covid costati ricoveri e morte) e aiuti agli evasori. In compenso prima la legge sui rave con pene spropositate, poi la lotta alle Ong e ora perfino tre anni di carcere (tre anni) per le proteste (discutibili fino a quanto si vuole ma proteste e non terrorismo) degli eco-attivisti. Il tutto mentre il reato di tortura verrà reso vano e inapplicabile, con grande soddisfazione per coloro che sono sotto inchiesta per questo reato.

Pronta una proposta di legge contro gli eco-attivisti “imbrattatori” dei beni culturali. Fratelli d’Italia ha firmato il testo di una pdl che prevede carcere fino a tre anni per gli atti vandalici contro opere d’arte o bellezze storiche.

Tra gli ultimi quello della vernice nera versata nella Barcaccia, la fontana in piazza di Spagna a Roma. “La proposta, ancora in bozza, si muove in due direzioni”, spiega il primo firmatario, il senatore FdI Marco Lisei: pene più severe e Daspo.

Leggi anche:  Lollobrigida si nasconde dietro l'omicidio Ramelli pur di non dirsi antifascista

Pena e Daspo

 L’intenzione del testo, spiega Lisei, è insomma duplice. “Estendere il reato previsto dall’articolo 635 del codice penale sul danneggiamento, che ora è difficilmente applicabile a chi deturpa o imbratta un bene nel caso in cui il danno non sia in linea teorica permanente – chiarisce il senatore -, e la seconda, prevedere la possibilità di applicare una sorta di Daspo urbano a questo tipo di condotta”. 

Obiettivo effetto deterrente

 Si tratta, spiega il senatore, di “una doppia tutela che punta ad avere un effetto deterrente” in quanto sarebbe sottoposto a una sorta di Daspo chi ha riportato una denuncia o è già stato condannato per atti di vandalismo, a cui verrebbe applicato il divieto di avvicinarsi a edifici sottoposti a tutela con una multa, in caso di trasgressione del divieto, che andrebbe dai 500 ai mille euro. Inoltre l’estensione del reato di danneggiamento a che a chi imbratta un monumento comporterebbe la possibilità di applicare le pene previste dall’articolo del codice penale che prevedono la reclusione da sei mesi a tre anni. 

Leggi anche:  Lollobrigida si nasconde dietro l'omicidio Ramelli pur di non dirsi antifascista

La proposta di legge, che è in fase di drafting, dovrebbe approdare nei prossimi giorni in commissione Giustizia a Palazzo Madama. 

Native

Articoli correlati