Un governo di estrema destra nemico della scienza e e del pianeta, dove la regola non è il bene comune ma l’interesse personale.
«C’e’ da segnalare una discontinuità forte rispetto al governo precedente sul modello di competitività del paese. Il tema che ci porta verso Visegrad infatti è quello della transizione energetica e ambientale».
Così Andrea Orlando all’assemblea dei gruppi Pd con Elly Schlein.
«Già con la legge di bilancio è stata confermata la permanenza del fossile, l’hub per le rinnovabili è diventato con la Meloni l’hub energetico e si è puntato tutto su un modello di competizione basato sulla svalutazione del lavoro. Bisogna quindi tenere insieme la battaglia per la qualità del lavoro e contro il lavoro povero con quella per le politiche industriali. L’impostazione della destra mette insieme un blocco sociale di piccole imprese con prodotti a basso valore aggiunto, con pochi dipendenti e scarsamente internazionalizzate, un mondo legato ancora al fossile e strizzano l’occhio all’illegalità. La Corte dei Conti ricorda che sul Pnrr rischiamo di aprire la porta alla criminalità diffusa».
«Quando la crescita dei contratti a tempo determinato raggiunge il massimo dalla serie storica giocoforza la flessibilità diventa precarietà e questo non è compatibile con un altro fatto che si verifica: la curva demografica e i salari più alti all’estero fanno andare via i giovani. Non regge più quindi una competizione basata sui salari, servono politiche industriali con un fisco amico, politiche che aiutino la transizione energetica, che sostengano l’innovazione e la crescita dimensionale delle imprese. Non dovremmo chiedere tempo all’Europa ma risorse e più strumenti per gestire le transizioni, per mutualizzare i costi delle transizioni e non ritardarli. Mi trovo molto d’accordo con l’impostazione data dalla segretaria. Credo che si debba inoltre fare un approfondimento su cosa significhi il viaggio di Macron e della Von der Leyen in Cina per riflettere su come sosteniamo e chiediamo di implementare l’iniziativa europea».
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