Pd, Bonaccini: "Sulle alleanze non ho tabù, su alcune battaglie dovremmo fare opposizione insieme"
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Pd, Bonaccini: "Sulle alleanze non ho tabù, su alcune battaglie dovremmo fare opposizione insieme"

Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e candidato alle Primarie del Pd lancia un segnale di apertura alle altre forze politiche

Pd, Bonaccini: "Sulle alleanze non ho tabù, su alcune battaglie dovremmo fare opposizione insieme"
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22 Febbraio 2023 - 10.06


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Domenica le primarie del Pd e – vada come vada – l’inizio di una nuova fase che vede le elezioni europee del 2024 nel mirino.

«Un Partito Democratico più vicino alle persone, quindi più popolare, che ritrovi il gusto di stare dove la gente vive, lavora, studia. Essere riconosciuti come la più grande forza labourista del paese. Un partito che venga riconosciuto come quello che più di tutti difende sanità e scuola pubblica. E un Pd che sull’ambiente voglia investire».

Questa l’idea di partito di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e candidato alle Primarie del Pd di domenica prossima, intervistato al Gr1 delle 8.00 su Rai Radio1 da Paolina Meli.

Molti i temi dell’intervista, tra cui quello di un possibile ticket Bonaccini-Schlein: «Se diventerò segretario chiederò certamente ad Elly di darmi una mano. Se dovesse prevalere lei, io, senza chiedere nulla per me, non ne ho bisogno, se vorrà, darò una mano. Ho sofferto troppo le divisioni dei gruppi dirigenti e credo che molti elettori si siano allontanati e stufati anche perché c’erano troppe rivalità. Certamente se diventerò segretario, costruirò un nuovo gruppo dirigente perché credo che sia giusto e fisiologico che, dopo l’ennesima sconfitta nazionale, il gruppo dirigente debba essere sostituito».

Leggi anche:  Europee: Stefano Bonaccini sarà il capolista del Pd nella circoscrizione Nord-Est

Infine, sulle possibili alleanze: «Per quanto mi riguarda, non c’è tabù verso nessuno: certo senza il Pd non è possibile nessuna alternativa di centro sinistra. Quello che mi permetto però di dire è che almeno, ognuno nella propria autonomia, su alcune battaglie potremmo insieme fare opposizione in Parlamento e nel Paese».

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