Bonaccini: "La sinistra deve riconnettersi alla realtà, se vinco sarà un Pd unitario"
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Bonaccini: "La sinistra deve riconnettersi alla realtà, se vinco sarà un Pd unitario"

Stefano Bonaccini sulle primarie del Pd: "Per ora ho raccolto la maggioranza assoluta tra gli iscritti, il che è un risultato che considero molto bello e molto importante".

Bonaccini: "La sinistra deve riconnettersi alla realtà, se vinco sarà un Pd unitario"
Stefano Bonaccini
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17 Febbraio 2023 - 10.02


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Primarie Pd, Stefano Bonaccini in un’intervista a The Post International ha parlato dell’appuntamento del 26 febbraio, della sfida con Elly Schlein e di ciò che aspetta il Partito Democratico, alle prese con una profonda crisi. E a chi gli chiede se già sente di avere già la vittoria in tasca, Bonaccini risponde così: “Assolutamente no: non l’ho mai detto quando ho combattuto altre battaglie, in cui pure ero piazzato bene, e non lo dirò mai. Tanto Meno oggi, che il risultato definitivo non è ancora acquisito! Sarei un matto. Invece, come è noto, sono uno che sta sempre con i piedi per terra. Per ora ho raccolto la maggioranza assoluta tra gli iscritti, il che è un risultato che considero molto bello e molto importante”.

“Ma bisogna ancora aspettare il dato dei gazebo. Si decide lì. Hanno già votato 100mila iscritti al Pd e non era un risultato scontato. Quindi mi fa piacere che abbia votato molta gente, donne e uomini, in tutta Italia. Ma il 26 febbraio parleranno anche gli elettori e i simpatizzanti, e quindi c’è ancora un’altra partita da giocare. La più importante – prosegue – perché è quella che decide. Non ho ancora pensato cosa dire ai candidati che non arriveranno ai gazebo”.

“Le alleanze si fanno in due. Vedremo cosa vogliono fare Gianni e Paola. In passato ho sempre lavorato per tenere unito il partito. Se per loro la mia proposta politica fosse apprezzabile, sarebbe un segnale importante: anche perché, come è noto, io ho sempre avuto amicizia e stima sia nei confronti della De Micheli che di Cuperlo. So che nessuno di loro mi deve nulla, che nulla è scontato. Ma ci parleremo presto, appena arriverà il risultato definitivo. Mi farebbe piacere incontrarli, se vorranno”.

“Sono uno che non ha difficoltà a fare alleanze, ma sui programmi e le idee: e se dipendesse da me mi farebbe piacere avere una doppia convergenza sia con Paola che con Gianni. Non è detto che si trovino le ragioni per convergere, ma io ci voglio provare. Se vincerò, vorrò gestire il partito nel mondo più unitario possibile. Nessuno si deve sentire escluso, basta con le guerre fratricide. L’avversario è fuori, l’avversario da battere è la destra. Il gruppo dirigente del Pd si è diviso troppo spesso. Sarò all’antica, ma per me l’unità è il primo contributo che può aiutare a migliorare le cose. Il Pd che voglio deve essere radicale sui contenuti, per il suo punto di vista, per il modo di stare nei problemi”.

La sinistra “è chiamata a connettersi col mondo”, un compito che “richiede anche di derubricare il polveroso frasario di cui spesso siamo vittime. Non vedo formule politiche – alleanze, rincorsa al centro, sinistra che torna a fare la sinistra – utili allo scopo” – ha poi dichiarato Bonaccini a La Repubblica.

“La sinistra non è un pacco che può essere spedito dove desideriamo con un click – prosegue – O vive in quelle connessioni e relazioni di cui parla Veltroni, essendone rappresentata e rappresentandole, o si risolve in slogan che non mordono la vita delle persone”.

“Oggi siamo chiamati a questo, connetterci con il mondo. Abbandonando qualsiasi nostalgia e tentazione di ritorno, rinunciataria, di un passato che è passato” aggiunge “E contrapponendo una nuova idea di società a quella conservativa e altrettanto impotente delle rassicuranti casematte nazionaliste”.

“Connetterci a quanto si muove nel mondo e sotto casa è anche la premessa necessaria per costruire un progetto che abbia un popolo, oggi disperso; non quello evocato da più parti, con lo sguardo indietro, di come eravamo; ma quello che vive oggi e che si cimenta con contraddizioni e opportunità, a cui dare voce e risposte di avanzamento” conclude Bonaccini.

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