Bonaccini: "Il progetto Calderoli va combattuto, serve una mobilitazione tra le forze sociali"
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Bonaccini: "Il progetto Calderoli va combattuto, serve una mobilitazione tra le forze sociali"

Stefano Bonaccini parla all'assemblea del Pd al Lanificio di Pietralata a Roma, critica il progetto di autonomia differenziata di Calderoli e chiede unità a M5s e Terzo Polo

Bonaccini: "Il progetto Calderoli va combattuto, serve una mobilitazione tra le forze sociali"
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5 Febbraio 2023 - 18.07


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Bonaccini e Schlein, i primi dati dicono che la sfida per la guida del Pd è loro.
“Ho chiesto l’autonomia differenziata e continuo a rimanere convinto che se fatta come l’ho proposta sarebbe utile al Paese ma questa autonomia differenziata è una cosa da rigettare in toto, il progetto di legge Calderoli va combattuto in parlamento e nel Paese io credo serva una mobilitazione tra forze sociali politiche perché spacca il Paese e rischia di acuire le distanze. Non ha tenuto conto di nessuna richiesta dei presidenti di regioni. Non possiamo accettare che questo Paese già così diseguale acuisca ancora di più le differenze”. Così Stefano Bonaccini oggi all’assemblea del Pd al Lanificio di Pietralata a Roma.

Terzo polo e M5s

 “Agli amici del terzo polo e dei M5s, che spero abbiano capito di aver perso le elezioni quanto noi, perché sembra che le abbiano vinte, chiedo: ci può essere un argomento sul quale ci troviamo insieme a fare battaglia politica? Ho sentito Conte, Calenda e Renzi dire che sono contrari ai tagli alla sanità pubblica: possiamo fare una grande battaglia tutto insieme nel paese?”

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Nuovo gruppo dirigente

Dobbiamo costruire un nuovo gruppo dirigente. Io non ho mai usato la parola rottamazione, non si rottamano le persone perché non dobbiamo allontanare nessuno ma anzi richiamare la gente. Ma per farlo la classe dirigente deve cambiare: se c’è gente che per troppo è stato ministro o dirigente, ad esempio. E se vinco, se questa legge elettorale non cambia faremo le primarie: non perché penso sian perfette ma perché se dobbiamo sbagliare il candidato preferisco che lo facciamo tutti insieme piuttosto che lo facciano quattro persone chiuse in una stanza a Roma».

«Io – sostiene – mi sento molto di sinistra. Se parli con uno di destra in tre minuti capisci chi è mentre per capire che uno è del Pd lo devi ascoltare per tre ore… Quando dico che voglio un partito laburista non dico che bisogna cambiarne il nome. Dico un partito che metta il lavoro e l’impresa al centro: non dimenticando che senza impresa non c’è lavoro. Abbiamo regalato milioni di voti di autonomi e partite Iva al centrodestra definendoli evasori fiscali. Se divento segretario raccogliamo le firme per una legge per introdurre il salario minimo dove non c’è la contrattazione collettiva. Sono sicuro che le firme le metteranno anche persone che magari han votato a destra», conclude.

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Bonaccini ribadisce anche il bisogno nel partito di una Scuola di politica. «Il passato non torna più. Non è riproporre Frattocchie ma un luogo flessibile in cui si faccia formazione soprattutto amministrativa, una palestra in cui si trovino filoni come strumento per chi intenda candidarsi o amministra già». 

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