Il Pd del post-congresso sarà un partito espressione della gente comune? “Da oggi basta auto flagellazione, da oggi parte la rimonta del Pd: ci vorranno umiltà e pazienza, ci vorranno tempo e fatica, potrebbe essere anche una traversata nel deserto, ma se ci daremo tutti una mano io sono certo che ce la faremo e la prossima volta vinceremo noi, ve lo prometto adesso”.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, concludendo il suo intervento alla Conferenza programmatica Energie popolari, promossa a sostegno della sua candidatura alla guida del Pd.
“Noi dobbiamo restituire ai nostri elettori e a tutti i cittadini la possibilità di scegliere a questa destra un’alternativa concreta, non astratta. Per questo ho detto che voglio un Pd a vocazione maggioritaria, in grado di andare a riprendersi i voti che se ne sono andati”.
“E voglio che ricostruiamo insieme un partito davvero progressista e riformista (riformista è la mia storia), solido e pragmatico – ha aggiunto – Perché io di un partito minoritario, di testimonianza e massimalista non saprei proprio cosa farmene. Anche per tutelare i diritti delle minoranze serve un partito che non sia minoritario”.