Lepore (Pd): "Vogliamo rappresentare le èlite o le fasce più deboli della popolazione?"
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Lepore (Pd): "Vogliamo rappresentare le èlite o le fasce più deboli della popolazione?"

Matteo Lepore (Pd), sindaco di Bologna: "Il mio partito oggi deve fare una scelta: vogliamo rappresentare l'élite di questo Paese o i cittadini e le fasce sociali più deboli? Io penso che la sinistra debba rappresentare i tanti e non i pochi".

Lepore (Pd): "Vogliamo rappresentare le èlite o le fasce più deboli della popolazione?"
Matteo Lepore
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27 Gennaio 2023 - 12.10


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A un mese dalle primarie, l’analisi interna al Pd continua alla ricerca di una vera e propria rifondazione dopo l’ultimo tonfo elettorale del 25 settembre scorso. Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ne ha parlato durante un evento a Napoli.

«Io credo che il Pd abbia bisogno di una grande rivoluzione culturale e politica. Non possiamo pensare che la classe dirigente del Pd e gli iscritti bastino a loro stessi. Abbiamo bisogno di riportare il partito nella società e abbiamo bisogno di una scossa dalle fondamenta, da un lato perché il Pd è nato da partiti che avevano culture politiche grandi e importanti, e come ha detto Romano Prodi è cosa provata che la fusione sia stata nel popolo e nell’elettorato ma non nella classe dirigente nazionale, dall’altro perché oltre 10 anni di Governo con alterne coalizioni hanno allontanato il Pd dalla società».

«Il mio partito oggi deve fare una scelta: vogliamo rappresentare l’élite di questo Paese o i cittadini e le fasce sociali più deboli? Io penso che la sinistra debba rappresentare i tanti e non i pochi, i tanti che hanno bisogno di forza per avere un riscatto sociale. E credo che i sindaci debbano stare dalla parte dei tanti, non dei pochi. Credo che i sindaci vadano ascoltati ma anche i sindaci devono fare più politica, non possono limitarsi a fare amministrazione. Questo non significa il partito dei sindaci, perché il partito dei sindaci non serve a nulla, serve la politica e serve la sinistra. Abbiamo bisogno di fare questo, magari ci vorranno anni, magari perderemo delle elezioni, ma noi dibattiamo troppo sui nomi dei dirigenti degli ultimi 10 anni. La sinistra ha delle radici che vengono dall’800. Se allargassimo un po’ lo sguardo storico saremmo più generosi nei confronti della storia della sinistra, un po’ più orgogliosi e ripartiremo, come diceva Gramsci, dai fondamentali, cioè dalle persone e dalla loro vita».

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