Stefano Bonaccini era a Livorno, per un’iniziativa elettorale in vista delle primarie per la segreteria del Pd. «Non è necessario fare l’esame del sangue a questo o quel candidato sindaco, ma dobbiamo essere la principale forza politica che si prende la responsabilità di guidare la coalizione».
«È questa la vocazione maggioritaria che rivendico, non per autosufficienza ma per delineare con chiarezza cosa vuole e che cosa è il principale partito italiano del centrosinistra».
«Abbiamo perso nettamente e dobbiamo dunque ricostruire prima di tutto una classe dirigente del partito, ma anche altri nostri competitori nel centrosinistra hanno perso voti ma hanno mascherato il loro risultato come una vittoria. Contano i contenuti e i programmi».
«Faccio un esempio: abbiamo vinto a Parma con un candidato sindaco civico e dopo 25 anni torniamo al governo entrando in consiglio comunale come principale forza politica e con una forte identità. E aggiungo: quando dieci anni fa, nell’unico periodo in cui ho avuto per sei mesi responsabilità nazionali dentro il partito, io sono venuto a fare un’assemblea proprio qui a Livorno perché avevamo perso il Comune mentre tutti gli altri festeggiavano i nostri successi altrove. Ecco, perdere si può ma l’importante è non perdersi».
