Bonaccini (Pd): "Sanità e istruzione pubblica devono essere i pilastri dell'Italia"
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Bonaccini (Pd): "Sanità e istruzione pubblica devono essere i pilastri dell'Italia"

Bonaccini: "Io penso a una società nella quale il diritto all'istruzione e quello alla salute devono essere garantiti dal pubblico e dallo Stato".

Bonaccini (Pd): "Sanità e istruzione pubblica devono essere i pilastri dell'Italia"
Stefano Bonaccini
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6 Dicembre 2022 - 12.07


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Stefano Bonaccini è intervenuto a Rtl 102.5 per parlare della sua visione di Paese, dopo l’ufficializzazione della candidatura per la segreteria del Pd. L’attuale governatore dell’Emilia Romagna, ha sottolineato la cruciale importanza della sanità pubblica per un Paese che vuole definirsi civile.

«La sanità pubblica deve essere un pilastro di questo Paese. Il governo e la maggioranza hanno idea di favorire i privati e le opposizioni su alcuni punti, come questo, potrebbero cominciare a convergere. Io tre anni fa ho vinto le elezioni regionali anche per la difesa della sanità pubblica, mentre i miei avversari guardavano al modello lombardo, che ha punte di eccellenza mondiale, ma per metà è privato. Io penso a una società nella quale il diritto all’istruzione e quello alla salute devono essere garantiti dal pubblico e dallo Stato».

La questione Moratti e le elezioni in Lombardia

«Il centrosinistra non ha mai vinto in Lombardia, ma messa così la proposta di Renzi si potrebbe ribaltare: faccia la Moratti la vice di Majorino. Ma ormai è cosa fatta. Conosco bene Majorino, ha fatto l’amministratore, il parlamentare europeo: se serviva un di più di accordo bisognava fare in maniera diversa, con Moratti è arrivato un invito a prendere o lasciare e così non va bene. Storicamente Moratti è un’amministratrice del centrodestra».

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La critica alla Legge di Bilancio

«E’ una manovrina, che non tocca nessuno dei problemi seri del Paese. Con la flat tax chi sta bene starà meglio, chi sta male non avrà benefici. I soldi messi sulla flat tax andavano messi nel taglio del cuneo fiscale: è una manovra fatta per dare un vantaggio a ceti medio-alti».

«Si parla molto di Pos e contanti. Il governo rischia di far fare un passo indietro all’Italia mentre il resto del mondo va da un’altra parte. E’ giusto lasciare la libertà di pagare anche in contanti ma qui si è deciso di dare una spinta a ciò che Bankitalia sottolinea, ovvero il rischio di non combattere l’evasione fiscale e garantire a malintenzionati operazioni al limite. Sono scelte in controtendenza. E’ una manovrina che non tocca nessun problema serio del Paese».

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