Migranti, Rampelli (Fdi): "Le Nazioni del Mediterraneo devono unirsi per difendere i confini"
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Migranti, Rampelli (Fdi): "Le Nazioni del Mediterraneo devono unirsi per difendere i confini"

Fabio Rampelli (Fdi): "Ci auguriamo che le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo si uniscano per affrontare insieme il dramma dell'immigrazione, difendere i confini meridionali del continente".

Migranti, Rampelli (Fdi): "Le Nazioni del Mediterraneo devono unirsi per difendere i confini"
Fabio Rampelli
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14 Novembre 2022 - 11.16


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Il governo Meloni si è ormai avviluppata intorno alla questione migranti e all’incidente diplomatico con la Francia, una situazione di stallo che ha provato a sbloccare Sergio Mattarella, con una telefonata con il suo omologo Emmanuel Macron. Di questo e della visione del governo presieduto da Giorgia Meloni ha parlato a La7 il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli.

«Fa piacere che il presidente della Repubblica stia facendo di tutto per far superare questo momento di incomprensione con la Francia. L’Italia non ha alcun interesse a bisticciare con le Nazioni che per ragioni energetiche, economiche o migratorie dovrebbero stare dalla stessa parte. Credo comunque che questo incidente diplomatico sia stato generato soprattutto da ragioni politiche interne alla Francia. È inverosimile che un ringraziamento a Macron per aver voluto accogliere una nave Ong per la prima volta in un porto francese possa scatenare tanta aggressività».

«Ci auguriamo che le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo si uniscano per affrontare insieme il dramma dell’immigrazione, difendere i confini meridionali del continente, distinguere i nuclei familiari che fuggono da guerre e persecuzioni dagli immigrati economici, sconfiggere trafficanti di esseri umani e scafisti, evitare che l’immigrazione irregolare soppianti quella regolare di cui tutti hanno bisogno. Vedremo cosa accadrà nel G20 a Bali».

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«Tutti oramai ci siamo resi conto che le modalità fin qui attuate sono del insufficienti -ha osservato- e va messa in campo un’altra strategia che prevede investimenti europei in Africa per garantire sviluppo e benessere e hot spot gestiti da organismi internazionali in nord Africa». Secondo Rampelli «i migranti che arrivano in Germania sono per lo più ucraini oggi e siriani ieri, cioè rifugiati de facto. Da noi arrivano invece soprattutto immigrati economici così come certificano le commissioni prefettizie che ne esaminano lo status».

«E comunque, al di là dell’internazionale del sovranismo, troppe volte citata a vanvera, c’è l’internazionale dell’egoismo, rappresentata dai Paesi dell’Europa settentrionale, che fa molti più danni all’Ue come dimostrano l’impossibilità di apporre un tetto al prezzo del gas per difenderci dall’aggressione speculativa, le resistenze sulla riforma del patto di stabilità, ieri il veto sul Recovery fund».

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