Rossi e Chiti (Pd) contro Bonaccini: "Il partito dei sindaci? Ricetta vecchia e già fallita"
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Rossi e Chiti (Pd) contro Bonaccini: "Il partito dei sindaci? Ricetta vecchia e già fallita"

"Il congresso del Pd si annuncia con ricette vecchie, sperimentate e fallite. Ieri Stefano Bonaccini, candidato - si dice - a segretario, ha proposto di fare il partito dei sindaci. Già Renzi aveva lanciato e praticato l'idea nel lontano 2013".

Rossi e Chiti (Pd) contro Bonaccini: "Il partito dei sindaci? Ricetta vecchia e già fallita"
Vannino Chiti ed Enrico Rossi
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12 Ottobre 2022 - 14.38


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Enrico Rossi e Vannino Chiti, già presidenti della Regione Toscana, sono tornati sulla questione congressuale del Pd. Un partito che, secondo i due ex governatori, va riformati dalla base. «Altro che innovazione all’altezza della crisi: il congresso del Pd si annuncia con ricette vecchie, sperimentate e fallite. Ieri Stefano Bonaccini, candidato – si dice – a segretario, ha proposto di fare il partito dei sindaci. Già Renzi aveva lanciato e praticato l’idea nel lontano 2013. L’esito è sotto i nostri occhi».

«I dirigenti provinciali e regionali del partito quasi sempre sono sindaci, assessori, persone impegnate in incarichi istituzionali. Non a caso il partito vive solo nell’ottica delle istituzioni e dei governi, si mostra come forza politica dell’establishment, non si occupa dei circoli territoriali, è assente dalla società. Non abbiamo bisogno di un partito di sindaci e amministratori ma di un partito del popolo, dei lavoratori, dei ceti medi produttivi, delle giovani generazioni spesso confinate oggi in ruoli marginali nella società».

«È ovvio che in questo partito la voce dei sindaci e dei presidenti di regione avrà un ruolo, come devono tornare ad averla le organizzazioni del mondo del lavoro dipendente e autonomo. Senza una distinzione tra compiti del Pd nelle istituzioni e sua presenza forte nella società il rinnovamento sarà al massimo una mano di vernice fresca sull’esistente, con la conservazione di quella confederazione di correnti dedite a cercare una sistemazioni dei propri fedeli ed equilibri nei posti di comando, non certo a offrire al partito proposte e idee. Insomma: un continuismo vestito di nuovo, lontano anni luce da quella sinistra plurale che il Pd doveva e dovrebbe essere».

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