Renzi per un attimo lascia stare Letta e attacca la destra: "All'Italia serve europeismo non sovranismo"
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Renzi per un attimo lascia stare Letta e attacca la destra: "All'Italia serve europeismo non sovranismo"

Lo dice in un'intervista ad Avvenire il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Renzi per un attimo lascia stare Letta e attacca la destra: "All'Italia serve europeismo non sovranismo"
Matteo Renzi
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2 Ottobre 2022 - 11.42


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Sul prezzo del gas «l’egoismo nazionale tedesco è frutto di miopia e fa male all’Europa intera. Sarà importante capire se il nuovo governo sarà capace di costruire una strategia europea. Altro che slogan meschini come `la pacchia è finita´. A Giorgia Meloni «servirà intelligenza, visione e buona politica per convincere i colleghi europei a darci una mano. Noi facciamo il tifo per l’Italia e per l’Europa». Lo dice in un’intervista ad Avvenire il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Da un probabile governo Meloni, Renzi dice di non aspettarsi molto: «La destra è divisa, le sfide complesse, il governo avrà pochi giorni di luna di miele». Se tra qualche mese, «una volta affrontate le sfide internazionali che oggi mi tolgono il sonno, vorranno aprire il dialogo sulle riforme, noi ci saremo». Il dialogo può esserci «su tutto, ma loro sono la maggioranza e noi l’opposizione. Civile ma dura, durissima. Perché all’Italia oggi serve europeismo, non sovranismo».

Comunque, secondo Renzi, Giorgia Meloni «governa solo perché Enrico Letta le ha sbagliate tutte. Mai vista una `leadership´ così incapace nella storia della politica italiana. Qualsiasi altra scelta Letta avesse fatto, oggi non avremmo un governo Meloni». Per Renzi «il Pd è finito. Lo sanno tutti, anche quelli che non lo ammettono. Ci sarà una destra forte, un partito di sinistra populista con Conte, D’Alema e Bettini e l’area macroniana liberal-democratica». La verità «è che le scelte di Letta sono state letali per il Pd. È solo una questione di mesi».

L’ex premier torna anche sul risultato di Azione-Iv: «In un mese di campagna abbiamo preso l’8%, siamo il partito più votato nelle università e, per molti sondaggi, quello più scelto dai giovani, abbiamo eletto più donne degli altri. Da qui alle europee del 2024 possiamo diventare il primo partito».

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