Speranza: "La partita è ancora aperta, dobbiamo convincere gli indecisi e combattere l'astensione"
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Speranza: "La partita è ancora aperta, dobbiamo convincere gli indecisi e combattere l'astensione"

Il ministro della Salute Roberto Speranza di Articolo Uno sulle elezioni: "C'è uno spazio enorme di persone che possono scegliere noi"

Speranza: "La partita è ancora aperta, dobbiamo convincere gli indecisi e combattere l'astensione"
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11 Settembre 2022 - 10.37


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La destra ha vinto? Non è detto. Ma la sinistra dovrebbe fare la sinistra e tirare fuori idee e proposte comprensibili alla gente e non solo ai commercialisti.

Nelle elezioni «la partita è davvero aperta, la stragrande maggioranza degli elettori non ha deciso e non sento ancora in giro la consapevolezza della posta in gioco». 

Lo dice ministro della Salute Roberto Speranza di Articolo Uno. «C’è uno spazio enorme di persone che possono orientarsi verso di noi – spiega – Il nostro vero nemico è l’astensionismo, tanti non sanno nemmeno se voteranno, e questo tema riguarda prima di tutto la sinistra».

Si tratta di usare «questi 15 giorni per far arrivare un messaggio forte» che deve essere «la questione sociale: lavoro, salario minimo, difesa di scuola e sanità pubblica. La destra può portare il Paese a sbattere, però noi dobbiamo puntare sulla nostra identità, alzare le nostre bandiere, valorizzare la connessione tra ambiente e salute, perché l’emergenza climatica è diventata anche questione di salute per i nostri anziani. Denunciare le logiche di profitto su scuola e sanità, puntare sull’allargamento dei diritti. Per questo Letta giustamente sembra evocare un referendum, nei collegi o vinciamo noi o vince la destra».

La coalizione «deve rappresentare «la questione sociale, non solo al Sud. La possiamo interpretare in modo più completo rispetto al M5S. Il reddito ha sicuramente dato una mano a molti, i cittadini hanno una domanda di protezione ma non può bastare».

La destra «sembra forte tra i ceti più deboli e nelle aree dove c’è maggiore disagio, ma le loro ricette colpiscono i più deboli, non i più forti». Per Speranza inoltre Meloni e Salvini «fanno l’occhiolino all’elettorato No Vax». C’è «un 10% degli italiani che non si è vaccinato e quindi c’è una corsa di piccole forze, ma anche di Lega e Fdi, a inseguire questo pezzo di elettorato». Il Ministro esclude anche la possibilità dopo le elezioni, nel caso vincesse la destra, di un nuovo esecutivo di unità nazionale: «Non si può fare un governo di unità nazionale con chi porta la responsabilità di averne appena fatto cadere uno

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