Calenda insiste sullo scostamento di bilancio: "E' economia di guerra"
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Calenda insiste sullo scostamento di bilancio: "E' economia di guerra"

"Sono venti giorni che chiedo di fermare la campagna elettorale e proporlo a Draghi. Stop campagna elettorale, vediamoci domattina"

Calenda insiste sullo scostamento di bilancio: "E' economia di guerra"
Carlo Calenda
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8 Settembre 2022 - 11.28


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“Sono venti giorni che chiedo di fermare la campagna elettorale e proporre a Draghi uno scostamento di bilancio, in cambio però della riduzione delle promesse impossibili perché altrimenti i mercati si spaventano. Questa è una situazione di economia di guerra e noi dobbiamo intervenire appiattendo le bollette anche perché Salvini e Putin, separatamente, stanno dicendo la stessa cosa: ‘o ci levate le sanzioni o vi mandiamo a gambe all’aria’”. Lo ha detto a Radio anch’io il leader di Azione, Carlo Calenda.

“E’ diventata una situazione di natura geopolitica, se vogliamo mantenere un sostegno per la questione ucraina dobbiamo mandare gli aumenti delle bollette a zero – ribadisce -, fare come i francesi, solo che loro hanno un governo in carica, noi dimissionario grazie a Salvini, Conte e Berlusconi. Per questo dico che le forze politiche devono incontrarsi e dare a Draghi il pieno appoggio sullo scostamento di bilancio. Se non lo facciamo, perderemo il posizionamento geopolitico dell’Italia a favore dell’Ucraina”.

“Questa non è una campagna normale, siamo con un governo sfiduciato in tempi di guerra con i tassi che stanno schizzando al rialzo e qui sembra che sia una partita a racchettoni tra Letta e la Meloni. Letta farà la sua campagna elettorale, le posizioni della Meloni sono completamente diverse dalle nostre: sia la coalizione di destra, che ha contraddizioni all’interno talmente gigantesche che governa sei mesi, perché la Bce oggi ha un programma molto più condizionato e ci lascia in mutande se non gestiamo bene il Pnrr, la coalizione di sinistra non potrebbe votare il sostegno all’Ucraina, fare un rigassificatore, un termovalorizzatore”, continua Calenda.

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“Non mi piace la larga coalizione a prescindere – spiega – ma siamo in una condizioni in cui le due coalizioni di destra e sinistra sono condizionate dalle estreme e qui abbiamo davanti pericoli giganteschi, come la distruzione del tessuto imprenditoriale”.

“Questa campagna elettorale sta diventando demenziale: Letta che parla di emergenza democratica al mattino e al pomeriggio l’emergenza democratica è sparita, la Meloni che propone la bicamerale. Qui stanno chiudendo le imprese”, ha poi aggiunto parlando con i cronisti a Confcommercio.

“Rischiamo – prosegue – di avere insieme la recessione e un milione di persone per strada. Ripeto quello che dico da 20 giorni: bisogna fermare la campagna elettorale, vedersi domani mattina e aiutare Draghi a prendere un provvedimento che Draghi deve prendere immediatamente”.

“Le entrate fiscali quest’anno sono aumentate, e abbiamo bisogno di un provvedimento che non solo riduca i rincari delle bollette future – spiega Calenda – ma rimborsi i rincari di quelle passate. Il resto non conta niente perché altrimenti chiunque vincerà governerà sulle macerie”.

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