Il bel gesto di Bersani e i problemi e gli editti appassiti di Berlusconi
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Il bel gesto di Bersani e i problemi e gli editti appassiti di Berlusconi

Il semplice raffronto tra i due comportamenti dovrebbe far scegliere la linea migliore nell’interesse dell’Italia e del suo futuro.

Il bel gesto di Bersani e i problemi e gli editti appassiti di Berlusconi
Pierluigi Bersani
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Nuccio Fava Modifica articolo

4 Agosto 2022 - 17.21


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l fenomeno è eterno, antico quanto le società umane che lo praticavano già ai tempi delle piramidi. Spesso anche nelle assemblee dei condomini per il governo degli stabili. Qui si tratta delle elezioni anticipate di settembre e la posta in palio non è proprio limitata ad un condominio. 

L’onorevole Bersani ha compiuto forse più di un bel gesto anche perché la sua smania candidatoria si è esaurita da tempo e non si esibisce in formule e proclami vecchi di oltre 30 anni con gli identici editti e la stessa perentorietà, alquanto appassita, nonostante un milione di posti di lavoro promessi e mai realizzati. Il semplice raffronto tra i due comportamenti dovrebbe far scegliere la linea migliore nell’interesse dell’Italia e del suo futuro.

È ’un esercizio doveroso e inevitabile se si vuole che specie i giovani, ma non solo, si considerino fuori da questa politica che anche nelle forme e nel linguaggio è lontana 1000 miglia ma soprattutto risulta nella sostanza incapace di comunicare sui bisogni di fondo delle società, sulle sue attese e sulle aspirazioni specie dei più giovani. Che andrebbero forse aiutati anche nella comprensione profonda dei bisogni e degli interessi più veri non compresi spesso dalle semplificazioni degli slogan specie se finalizzati a lotte di primogenitura per il trionfo in questa o quella candidatura.     

Leggi anche:  Pierluigi Bersani (Pd) sulla questione morale: "La selezione della classe dirigente deve essere più esigente"

Mi accompagnano queste considerazioni all’ombra di una bella pianta d’olivo della via Francigena in direzione di Camaldoli. L’accompagnatore è diventato assistente di un gruppo Fuci fiorentino innamorato di La Pira e propugnatore del valore della pace. E’ molto preoccupato anche dell’ultima incursione della presidente Pelosi a Taiwan. Per vicende che risalgono ancora ai tempi di Mao e Chiang Kai-shek. Smuoverle senza una severa e meditata ragione può provocare occasioni o tentazioni di squilibri e disastri, mentre è in corso l’attacco di Putin all’Ucraina.

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