Elezioni, le 'sofferenze' democratiche per le candidature e Marco Meloni severo esaminatore
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Elezioni, le 'sofferenze' democratiche per le candidature e Marco Meloni severo esaminatore

Nessuna deroga per i sindaci, via libera al solo Zingaretti perché presidente in scadenza e per i parlamentari con più di 15 anni di mandato, si valuterà caso per caso, dopo le eventuali segnalazioni a livello regionale. 

Elezioni, le 'sofferenze' democratiche per le candidature e Marco Meloni severo esaminatore
Marco Meloni
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26 Luglio 2022 - 13.11


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Non c’è Fausto Brizzi alla regia, ma l’esordiente Marco Meloni, per il resto il remake di Notte prima degli esami è perfetto. Certo, cambia la location, stavolta la macchina da presa è posizionata nella grande Sala dei gruppi parlamentari alla Camera, e la commissione d’esame sembra meno malleabile, il già citato Marco Meloni, un sardo molto temuto, perché nel 2013 da braccio destro di Enrico Letta subì ogni tipo di ingiuria, ovviamente il preside Letta, e le sue zarine Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, due che il Pd lo conoscono molto bene. 

Va subito messo in chiaro che in questo catino nessuno ha ‘occhi di tigre’, se non pochissimi predestinati, per il resto prevale una grande preoccupazione. ‘Ci sarò in lista? Che vuol dire che ce la giochiamo nei collegi? Non avremo diritto ad un salvagente nel proporzionale?

In questa particolare sessione di esame, che si ripete più o meno ogni 5 anni, è questa la parola chiave per superare la prova: listino proporzionale. 

Tradotto significa che i ‘maturandi’ che ascoltano l’orazione del segretario, sanno che la vita nei collegi uninominali sarebbe infernale con i sondaggi che ad ora indicano una schiacciante maggioranza agli avversari della feroce comandante Meloni. Così per salvarsi da una mannaia che considerano molto probabile, l’unica speranza è riuscire ad ottenere anche una candidatura in posizione eleggibile nei listini proporzionali. Una soluzione che però scatterà per pochi, gli altri sanno che probabilmente saranno destinati a fare carne da macello. 

‘Questa sofferenza almeno finirà l’11 agosto, con le liste sapremo di che morte moriremo, e nel caso peggiore in tempo per trascorrere il ferragosto lontano da Roma’. 

Dal regolamento nessuna novità, nessuna deroga per i sindaci, via libera al solo Zingaretti perché presidente in scadenza e per i parlamentari con più di 15 anni di mandato, si valuterà caso per caso, dopo le eventuali segnalazioni a livello regionale. 

La regola infatti è quella, i segretari regionali raccoglieranno le indicazioni territoriali e le manderanno a Roma, per la valutazione finale della commissione d’esame. 

Finita l’orazione del ‘preside’, gli esaminandi sciamano in strada con le tante preoccupazioni in testa. 

‘A me capitò greco come seconda materia, stavolta spero di essere più fortunato’, azzarda un dem emiliano.

Già greco, chissà quale materia sceglierà il professor Marco Meloni?

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