Ucraina, Letta: "Con la destra al governo non è detto che l'Italia aiuti l'Ucraina"
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Ucraina, Letta: "Con la destra al governo non è detto che l'Italia aiuti l'Ucraina"

Enrico Letta: "In particolare Berlusconi, Salvini, che hanno seguito la scelta di M5s di una settimana fa di aprire di fatto la crisi. Far cadere il governo Draghi significa essere contro l'Italia e gli italiani". 

Ucraina, Letta: "Con la destra al governo non è detto che l'Italia aiuti l'Ucraina"
Enrico Letta
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21 Luglio 2022 - 09.15


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Governo in crisi e ripercussioni sulla guerra tra Ucraina e Russia. «Il governo Draghi ha fatto bene durante la crisi in Ucraina, sin dall’inizio l’Italia ha preso una posizione, che il mio partito ha sostenuto con forza, pro-Ucraina e contro Putin. Spero che l’Italia continuerà in quella direzione, ma non è sicuro che andrà così» nel caso di un governo di centrodestra.

Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta in un’intervista alla Bbc, ricordando che «alcuni partiti nella coalizione che appoggiava Draghi hanno avuto un approccio diverso sul tema delle sanzioni e sulle armi». In ogni caso, «combatterò per evitare» che questo accada, ha aggiunto Letta.

Il commento della mattina

Per Enrico Letta, la scelta di Forza Italia, Lega e M5s di non votare la risoluzione sul governo Draghi a firma Casini segna “un giorno di follia” in cui “il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitare tutto questo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti”.

La fine del governo Draghi scava un solco tra Pd e M5s, e adesso i democratici sembrano intenzionati a rinfacciare anche ai grillini la responsabilità della crisi, con tutte le conseguenze che avrà in termini economici e sociali. Dopo l’estremo tentativo di convincere a un passo indietro Conte e i 5 stelle, la scelta di non votare di nuovo la fiducia segna un punto di non ritorno. 

Per Letta “tre grandi partiti di questa maggioranza, in forme diverse, hanno deciso di mettere fino a questa esperienza. In particolare Berlusconi, Salvini, che hanno seguito la scelta di M5s di una settimana fa di aprire di fatto la crisi. Far cadere il governo Draghi significa essere contro l’Italia e gli italiani”. 

Conte, raccontano, ha spiegato la decisione di non votare la fiducia attribuendo la colpa a Draghi, che con la sua replica finale avrebbe irriso i 5 stelle, secondo l’ex premier. Ma un esponente della segreteria Pd avvertiva: “Se si apre la crisi lo diremo ogni giorno che chi ha fatto cadere il governo ha spazzato via il salario minimo, il taglio al cuneo e tutto il resto. E ripeteremo ogni giorno che ci sono nomi e cognomi per quello che capiterà all’Italia”. Quel giorno potrebbe essere arrivato. 

E’ la fine del campo largo?

Francesco Verducci, senatore vicino a Matteo Orfini, non ha dubbi: “È un gesto irrecuperabile, un fatto talmente grave politicamente. Noi abbiamo lavorato fino all’ultimo per ricucire con loro, abbiamo fatto di tutto, e invece”. Cesare Damiano, ex ministro e attualmente consulente al ministero del Lavoro guidato da Andrea Orlando: “Letta giustamente ha messo insieme Fi, Lega e M5s. Mi pare che quest’idea del campo largo sia definitivamente tramontata . Per Damiano “siamo di fronte a una commedia dell’assurdo. A pagarne il prezzo saranno ancora una volta i più deboli: possiamo dire addio al salario minimo, al cuneo fiscale, ad una discussione sulla riforma necessaria delle pensioni per ridare flessibilità al sistema. E anche a risorse del Pnrr che servivano per sostenere imprese maggiormente colpite. E’ un colpo mortale al Paese reale”.

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