Dimissioni Draghi, Toti spera in un ripensamento: "Deve restare, senza se e senza ma"
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Dimissioni Draghi, Toti spera in un ripensamento: "Deve restare, senza se e senza ma"

Il premier, secondo Toti, “ci deve mettere la sua capacità e un po' di arte e pazienza politica. Gli italiani non capirebbero un comandante che ha accumulato tanta stima e credibilità, che abbandona la nave alla prima onda”. 

Dimissioni Draghi, Toti spera in un ripensamento: "Deve restare, senza se e senza ma"
Giovanni Toti
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18 Luglio 2022 - 10.04


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Giovanni Toti è tra coloro che vorrebbero Mario Draghi ancora al suo posto, almeno fino al termine della legislatura nella prossima primavera. “In questo momento la priorità è dare un governo al Paese e che sia Draghi senza se e senza ma. Precipitare il Paese in una crisi – dice intervistato da La Repubblica – sarebbe una catastrofe”. 

Per Toti, la maggioranza di governo deve rimanere quella attuale. “Credo che nessuno sia più titolato di me ad auspicare la fine definitiva di un movimento che ha fatto più danni che le piaghe di Egitto, però la priorità è andare avanti con questo governo”. 

Toti ritiene “egualmente irresponsabile chi oggi dice Draghi sì ma a condizione che espella il M5S, ma anche chi dice Draghi sì ma solo se tiene dentro i 5 stelle. Deciderà Draghi, sentito Mattarella, con quale geometria e con quali alleanze intenda proseguire ma i partiti che oggi hanno senso di responsabilità, devono avere una sola parola d’ordine, ovvero Draghi torni a bordo”. 

Il premier, secondo Toti, “ci deve mettere la sua capacità e un po’ di arte e pazienza politica. Gli italiani non capirebbero un comandante che ha accumulato tanta stima e credibilità, che abbandona la nave alla prima onda”. 

Quanto al centrodestra che punta invece alle urne, l’ex Forza Italia non è convinto si tratti di una buona idea.
“Il centrodestra che è uscito sconfitto dalle elezioni amministrative è sicuro che l’ordalia elettorale gli garantirebbe la vittoria? Le elezioni che tanti oggi auspicano, non solo vanno vinte, cosa non scontata ma poi devono produrre un governo stabile, coerente, in grado di affrontare problemi complessi”.

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