D'Amato (Pd): "Il Covid è stato il Rubicone, alla politica si chiede concretezza"
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D'Amato (Pd): "Il Covid è stato il Rubicone, alla politica si chiede concretezza"

L'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato viene dato come possibile candidato presidente alla prossime regionali del Lazio

D'Amato (Pd): "Il Covid è stato il Rubicone, alla politica si chiede concretezza"
Alessio D'Amato e Nicola Zingaretti
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9 Luglio 2022 - 18.34


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Un occhio al presente e un occhio alle prossime regionali del Lazio dove potrebbe essere candidato per la sinistra.

«Non sono uno che scalpita. Mi hanno offerto il ruolo di capogruppo in Campidoglio e ho rifiutato. Idem per il un posto da parlamentare al collegio di Primavalle. Metto a disposizione del Pd e della coalizione il mio lavoro». Lo afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, riferendosi alle candidature per le prossime elezioni regionali del Lazio, aggiungendo: In ogni caso spero che lo abbiano capito tutti. Il Covid è stato come il Rubicone. Alla politica viene chiesta concretezza. Se torniamo ai vecchi schemi, ai caminetti, non riporteremo nemmeno un elettore al voto”.

«Sono d’accordo con quello che ha detto Enrico Letta (segretario del Pd, ndr). Bisogna tenere unita la coalizione, capire come aprire a esperienze civiche – sottolinea – Altrimenti, come alle ultime Amministrative, continuerà a votare meno di un elettore su due. Va rigenerata la passione nella politica, presentando la possibilità di un futuro semplice. Dalla sanità all’ambiente, in futuro avremo tanti problemi complessi da affrontare». Sull’ipotesi che non si facciano le primarie nel Lazio per decidere il candidato presidente, D’Amato risponde: «Si deciderà assieme. Si troveranno le donne e gli uomini per difendere il lavoro delle due legislature Zingaretti, che ci ha portato fuori dal commissariamento della Sanità».

Sulla situazione dei contagi Covid D’Amato sottolinea: «Siamo vicini al picco dei contagi, ma la soglia di allarme è lontana. I dati delle terapie intensive sono buoni». E riguardo al concerto dei Måneskin, che ha diviso i virologi, l’assessore osserva: «Dobbiamo imparare a convivere con il virus. È difficile pensare a nuove restrizioni. Ma serve comunque responsabilità. Se sono un paziente fragile, eviterò gli appuntamenti di massa. Se devo vedere un parente anziano, aspetterò una settimana dal grande evento di turno».

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