Speranza: "Non stiamo vivendo giorni semplici, siamo (di nuovo) in piena pandemia"
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Speranza: "Non stiamo vivendo giorni semplici, siamo (di nuovo) in piena pandemia"

Il ministro della Salute: "Numeri crescenti in tutti i Paesi europei e, anche se leggermente più bassi, importanti e in crescita anche nel nostro Paese"

Speranza: "Non stiamo vivendo giorni semplici, siamo (di nuovo) in piena pandemia"
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1 Dicembre 2021 - 12.36


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La variante Omicron ha colpito l’Europa e l’Italia facendo aumentare i casi di Coronavirus. Stanno crescendo i contagi Covid in Europa, alle prese con misure restrittive in diversi Paesi per tentare di arginare la diffusione del coronavirus e con l’incognita della variante Omicron.

“Sono ancora giorni non semplici. Come è evidente stiamo ancora dentro il pieno di una pandemia che vede numeri crescenti in tutti i Paesi europei e, anche se leggermente più bassi, numeri importanti e in crescita anche nel nostro Paese” ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un videomessaggio in apertura dell’Healthcare Summit de ‘Il Sole 24 Ore’.

“Non c’è alcun dubbio che ancora in queste ore dovremo investire con ogni energia sulla vera leva che abbiamo” contro Covid-19, “e cioè la campagna di vaccinazione. I numeri degli ultimi giorni sono numeri molto incoraggianti: c’è una crescita importante delle terze dosi e c’è una crescita anche delle prime dosi, a riprova che le misure che abbiamo stabilito stanno dando un ulteriore impulso importante alla campagna di vaccinazione” ha evidenziato il ministro della Salute, che sui social ha inoltre ricordato che “a partire da oggi le dosi di richiamo” anti-Covid “possono essere somministrate a tutti coloro che hanno più di 18 anni”.

“Vacciniamoci tutti – è l’appello – Così proteggiamo noi stessi e gli altri”.

Nel videomessaggio in apertura dell’Healthcare Summit de ‘Il Sole 24 Ore’ Speranza ha parlato poi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con il quale “abbiamo risorse ulteriori, risorse aggiuntive, straordinarie, che possono fare la differenza” per la sanità del futuro.

“Noi dobbiamo investirle bene, essere veloci e fare le scelte giuste”. Pertanto “in queste ore siamo al lavoro”, anche “a stretto contatto con le Regioni”, e “siamo fiduciosi di poter rispettare tutte le scadenze e se possibile di essere in anticipo rispetto alle scadenze, come stiamo provando a fare” ha detto il ministro della Salute.

In questa fase, “mentre combattiamo contro il Covid – ha ribadito – dobbiamo al tempo stesso costruire, pensare e iniziare davvero a mettere a terra la sanità del futuro e il Pnrr serve esattamente a questo”. Se da una parte, ha ricordato il ministro, “noi stiamo lavorando per alzare le risorse ordinarie, strutturali, che il nostro Paese investe sul Servizio sanitario nazionale (abbiamo un Fondo sanitario che solo 2 anni fa era di 114 miliardi e che nell’impegno di questa Legge di Bilancio arriva a 128 mld nel 2024, un salto che non si era mai visto)”, dall’altra parte “il Pnrr mette a disposizione risorse senza precedenti”.

Risorse che non vanno sprecate. “La casa come primo luogo di cura, la prossimità, le case e gli ospedali di comunità, l’investimento sul digitale, sulla telemedicina, sulla nostra edilizia, sull’ammodernamento tecnologico, sulla formazione, l’idea di una messa a sistema tra sorveglianza ambientale e sanitaria: sono queste – ha elencato Speranza – le scelte essenziali di una misura che può aiutarci davvero a costruire la sanità del futuro”.

Punti sui quali “stiamo lavorando in queste ore, a stretto contatto naturalmente con le Regioni – ha continuato il ministro – per essere all’altezza di una sfida importante, cioè cambiare il Ssn.

Dobbiamo trasformare la crisi in un’opportunità e io penso che ci siano le condizioni per farlo”, ossia “per costruire un Ssn più forte e dare anche così il segnale che abbiamo fino in fondo messo a valore la lezione di questi mesi difficili. Io penso che la lezione sia semplice e chiara: le risorse che si mettono sulla sanità non sono semplice spesa pubblica – ha sottolineato Speranza – ma sono il più grande investimento sulla qualità di vita delle persone. E allora dobbiamo spenderle, spenderle bene e costruire davvero un Servizio sanitario nazionale migliore”.

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