Calenda prima difende dalla magistratura Renzi e ora lo accusa: "Smetta di fare il businessman"
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Calenda prima difende dalla magistratura Renzi e ora lo accusa: "Smetta di fare il businessman"

Il leader di Azione intravede la ricostituzione di un nuovo centro: "Serve un partito riformista"

Calenda prima difende dalla magistratura Renzi e ora lo accusa: "Smetta di fare il businessman"
Carlo Calenda
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22 Novembre 2021 - 09.28


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Il rapporto politico tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è sempre stato ambiguo e non si capisce se i loro partiti staranno insieme in un nuovo centro oppure andranno separati.

Carlo Calenda, all’appello di Matteo Renzi di andare uniti alle prossime elezioni politiche, risponde così in un’intervista al Corriere della sera:

“Come Matteo sa bene, è più complicato di così, perché non si capisce qual è la sua linea politica. Renzi è andato alleato con i Cinque stelle in molti Comuni, senza contare gli accordi con il forzista Miccichè in Sicilia”.

Il leader di Azione poi mette alcuni paletti imprescindibili per un’eventuale alleanza con Italia Viva.

“Renzi sa che ci sono delle condizioni imprescindibili: in primo luogo che smetta di fare il businessman ed essere pagato da paesi stranieri, poi di farla finita con i tatticismi.

Dopodiché, a parte queste battute sul palco, da lui non è mai arrivata una proposta seria di collaborazione”.

Sulla possibilità della nascita di un nuovo grande centro, Calenda spiega:

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“Credo alla necessità di un grande partito liberaldemocratico e riformista che porti avanti il modo di governare di Draghi.

Una formazione che non nasce dalla fusione di qualche sigla parlamentare, ma da un profondo lavoro sul territorio.

Oggi Azione è aperta a collaborare con i movimenti politici che condividono questa prospettiva: da +Europa a Base dell’ex leader Fim Bentivogli, comprese singole personalità civiche”.

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