Carfagna non vuole Draghi al Quirinale: "Resti a palazzo Chigi, è l'unico garante per le riforme Pnrr"
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Carfagna non vuole Draghi al Quirinale: "Resti a palazzo Chigi, è l'unico garante per le riforme Pnrr"

La ministra per il Sud replica anche a Salvini: "Senza il coraggio del Ppe nell'imporre la solidarietà europea di fronte alla crisi sanitaria ed economica, oggi l'Italia sarebbe in ginocchio"

Mara Carfagna
Mara Carfagna
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8 Novembre 2021 - 08.52


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Un sì alla presidenza del consiglio che è anche un  no alla presidenza della repubblica.

Mario Draghi deve restare a palazzo Chigi, perché ”è l’unico che può garantire la qualità delle riforme abilitanti per il Pnrr, altre soluzioni sarebbero di galleggiamento”.

Lo dice alla Stampa Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, secondo cui non si può rinunciare al premier in carica e al governo che ha reso l’Italia “un modello da copiare a livello mondiale” nella lotta al virus. A Matteo Salvini, che ha parlato di un futuro in mano ai sovranisti e di un Partito popolare europeo mai così debole fa notare che ”senza il coraggio del Ppe nell’imporre la solidarietà europea di fronte alla crisi sanitaria ed economica, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio. La linea europeista, liberale, garantista di Silvio Berlusconi – sottolinea – è la nostra da sempre, ma dobbiamo pesare di più nella coalizione di centrodestra. Per fortuna, ora che è tornato in campo, il presidente ha rimesso le cose a posto: adesso è chiaro a tutti che il modo migliore per rafforzare un centrodestra europeista è consolidare FI e la sua proposta, riportarla a percentuali a due cifre e farla pesare di più nella coalizione. Io sono al fianco di Berlusconi e il mio futuro è dentro Forza Italia. Se si candiderà al Quirinale lo sosterremo compatti.

Sulla lotta al Covid l’Europa ha scelto vaccini e Green Pass: la Lega, seppure con molte ambiguità, sembra essersi adeguata. Sul Recovery i leghisti hanno votato a favore del Piano all’Europarlamento, in contrasto con il loro gruppo di appartenenza, che votò contro, e con l’Ecr di Fratelli d’Italia, che si astenne. Nei prossimi due anni la Lega andrà verso una riconciliazione con l’Europa o in direzione opposta? Questo è il vero interrogativo”.

“Senza il coraggio del Ppe nel rimettere in discussione l’austerity – prosegue Carfagna – congelare le regole di bilancio, imporre la solidarietà europea nella lotta alla crisi sanitaria ed economica, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio, letteralmente. L’aumento del 6% del Pil, che abbiamo appena festeggiato, è figlio di un’Europa a guida popolare. Il futuro è di chi sarà più credibile nel dire:

consolideremo questo rimbalzo e lo trasformeremo in crescita costante.

Dobbiamo essere fieri di essere considerati, a livello mondiale, un modello da copiare nella lotta al virus. Se abbiamo tenuto la barra dritta lo si deve anche a Forza Italia, che, sulla spinta di Silvio Berlusconi, ha respinto ogni ambiguità in tema di vaccini e Green Pass. Credo – aggiunge – che la quarta ondata e le difficoltà di molti Paesi europei, dove si parla già di nuovi lockdown e limitazioni, aiuterà a persuadere chi ha ritardato la vaccinazione pensando ‘ormai il peggio è passato’. Sono tanti. Spero che adesso rivedranno le loro decisioni”. Quanto all’estensione del vaccino ai bambini, aggiunge che ”i pediatri italiani hanno aperto alla vaccinazione della fascia

5-11 anni – dice ancora la ministra – ma nel caso servirà una campagna informativa accurata. Il tema ‘bambini’ in Italia è giustamente sensibile e le cose vanno spiegate bene. Io a mia figlia ho fatto fare tutti i vaccini previsti e, anche per questo contro il Covid, mi affiderò alla scienza”.

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