L'unica vittoria netta del centrodestra arriva dalla Calabria: Occhiuto però è di Forza Italia
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L'unica vittoria netta del centrodestra arriva dalla Calabria: Occhiuto però è di Forza Italia

La candidata di centrosinistra Amalia Bruni viene data al 25%. Affluenza al 44%

Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto
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5 Ottobre 2021 - 09.39


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Scelta di continuità quella della Calabria che, dopo avere eletto nel gennaio 2020 Jole Santelli – prematuramente scomparsa ad ottobre dello scorso anno – ha affidato il compito di guidare la Regione ad un altro esponente azzurro, Roberto Occhiuto, 52enne, cosentino, in politica da sempre.
In presenza di un forte astensionismo – l’affluenza è stata del 44,38%, in linea con il 44,33 del 2020 – la vittoria pronosticata alla vigilia è arrivata ma assume – stando alle proiezioni, visto che lo spoglio è ancora in corso – proporzioni ancora maggiori rispetto alle attese grazie anche alla compattezza dello schieramento e alla frammentazione, invece, del centrosinistra. Occhiuto viene dato oltre il 50%, tra il 52 ed il 55. Stessa percentuale, quest’ultima, ottenuta dalla Santelli.
Una vittoria che fa da traino o forse è spinta, dal risultato di Forza Italia, che nella sua roccaforte migliora venendo accreditata del 18% contro il 12%.
“Abbiamo vinto e vinto bene” sono le prime parole del neo-presidente. “E vinceremo ancora da domani affrontando e risolvendo i problemi che attanagliano la Calabria”, aggiunge l’ormai ex capogruppo Fi alla Camera, chiedendo l’aiuto del Governo per debellare la ’ndrangheta – “ci fa schifo e non le permetteremo di sporcare il governo del centrodestra” – e invitando l’esecutivo nazionale a guadare “con un occhio più propizio questa emergenza nazionale che è la Calabria”. Dove il tema in cima ai pensieri del nuovo presidente è la sanità e la fine del commissariamento.
Il risultato di Occhiuto ha premiato la scelta di Silvio Berlusconi che ha puntato su un candidato politico ed esperto.
E lo stesso leader azzurro ha sottolineato nella sua telefonata al quartier generale di Occhiuto.
“Siamo tutti orgogliosi di te – ha detto a Occhiuto – che hai fatto sì che gli elettori tornassero a considerare come cosa importante, l’esperienza, la competenza, la serietà. Dobbiamo andare avanti sempre secondo quella che è la nostra natura di persone serie, composte, parlando delle soluzioni che si possono dare ai problemi senza fare quelle tirate polemiche che purtroppo nella politica di questa stagioni sentiamo spesso fare a tutti gli altri”.
La decisione di Berlusconi viene sottolineata anche da Antonio Tajani, venuto in Calabria per festeggiare la vittoria: “Una scelta che si é rivelata vincente e la Calabria ha fatto un regalo al nostro leader, che sta per tornare in campo. Forza Italia é il primo partito in assoluto della Calabria”.
Non produce effetti sostanziali, sul fronte opposto, l’accordo Pd-5S faticosamente raggiunto e che ha prodotto la candidatura della neurologa Amalia Bruni a rappresentare il centrosinistra (ma non Sinistra italiana). La scienziata viene data intorno al 25%, 5 punti in meno di quanto prese l’allora candidato della coalizione – ma senza 5S, che prese il 6% – Filippo Callipo. Ad erodere voti al centrosinistra è stato l’uscente sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che le proiezioni indicano intorno al 20%. Intorno all′1,5% dovrebbe essere Mario Oliverio, l’ex governatore dem candidatosi in aperta polemica con il Pd per le modalità di scelta del candidato presidente.
Il Pd, contrariamente al resto d’Italia, viene dato in calo rispetto al 2020, il 12% circa contro il 15,19%. Un risultato frutto, probabilmente, delle polemiche e dei contrasti tra alleati che hanno accompagnato la scelta del candidato. Non sembra godere dell’alleanza con i dem il Movimento 5 stelle, indicato in calo rispetto ad un anno fa (5,67% contro il 6,27) e che alle europee del 2019 prese il 26,69%. Un risultato che comunque, grazie all’inserimento in una coalizione dovrebbe consentire ai pentastellati di entrare per la prima volta in Consiglio regionale.
Se il Pd non ride, non possono festeggiare, sul fronte opposto, neanche Lega e Fratelli d’Italia. Nonostante la schiacciante vittoria del loro candidato presidente, a livello di lista i due partiti sono dati in perdita rispetto ad un anno fa. La Lega, tra l’altro, non solo scende dal 12,25 al circa l′8%, ma viene superata da Fdi, data intorno all′8,5% ma in calo rispetto al 2020, quando ottenne il 10,85%. Resta stabile intorno al 6,7% il Movimento 5 Stelle, mentre tra le liste di de Magistris, Dema è data al 4%.

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