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Dopo la sconfitta la Lega comincia subito a destabilizzare il governo: i ministri non vanno al Cdm sul fisco

Il ministro leghista avrebbe detto ai colleghi che il suo partito deve approfondire la bozza

Salvini e Garavaglia
Salvini e Garavaglia

globalist Modifica articolo

5 Ottobre 2021 - 17.32


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Nemmeno il tempo di metabolizzare la sconfitta elettorale, che la Lega si è già messa in testa di mettere in disordine la maggioranza, aumentando il livello di conflittualità all’interno del governo.

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Oggi durante la riunione del Consiglio dei ministri sulla delega fiscale, non ha partecipato la Lega, spiegando che l’iniziativa è stata presa non solo per la contrarietà alla riforma del catasto ma anche per una “questione di metodo”.
Non si può “votare sulla fiducia”, dicono le fonti, senza aver visionato i testi.
Già alla cabina di regia il ministro del Turismo Massimo Garavaglia aveva lasciato il tavolo chiedendo tempo.

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I ministri leghisti, dicono le fonti, hanno disertato il Cdm perché non si possono ricevere “le carte” solo all’ultimo, non è “serio” dare il voto senza aver avuto modo di leggere i testi. Tra i dubbi sollevati nello specifico sul fisco anche quello delle coperture necessarie per dare attuazione alla riforma dell’Irpef.

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Prima del Consiglio dei ministri, al tavolo della cabina di regia era presente Garavaglia che stava partecipando in rappresentanza del collega Giancarlo Giorgetti. Ha però lasciato la riunione in anticipo spiegando che la Lega intende approfondire la bozza.

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