Feltri dopo la candidatura a consigliere: "Non è un impegno, è una ca**ata che possono fare tutti"
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Feltri dopo la candidatura a consigliere: "Non è un impegno, è una ca**ata che possono fare tutti"

Il fondatore di Libero: "Ho accettato in 4 secondi. stimo Meloni e ho potuto assistere alla sua crescita"

Vittorio Feltri
Vittorio Feltri
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7 Luglio 2021 - 09.52


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Ne avevamo proprio bisogno di questa candidatura: un impegno politico che parte con le solite sparate di un uomo in delirio di onnipotenza che sembra ormai aver perso il senno, nonché sostenitore della destra più becera e oscurantista.

 Ha detto sì “in quattro secondi” alla proposta di candidarsi a Milano Vittorio Feltri. Il giornalista sarà capolista di Fratelli d’Italia. E della leader del partito, Giorgia Meloni, dice: “La conosco da anni. La stimo. E ho assistito alla sua grande crescita politica e dialettica”.

Il fondatore di Libero ricorda che aveva già rifiutato anni fa di candidarsi a sindaco. “Non lo so fare e non ne ho nemmeno voglia”, precisa anche oggi. Fare il consigliere comunale, però, spiega, è diverso: 

“Fare il consigliere non è un impegno. Vai in Consiglio una volta la settimana, dici le tue cazzate e magari riesci pure a imporre qualcosa. Così posso continuare a fare il mio lavoro a Libero. E non mi monto la testa come fa chi non ce l’ha”

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Del sindaco uscente, Beppe Sala, dice: “Con Expo è stato bravissimo. Poi ha deciso di rincorrere le mode della sinistra”. Quali mode? Feltri punta il dito conto le piste ciclabili e i “monopattini:

Le piste ciclabili hanno paralizzato la città. Le zanzare a rotelle, i monopattini, sono dei mostri. Io continuo a girare in macchina: occuparsi di viabilità non significa fare ostruzionismo”

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