Salvini continua con la stessa tiritera: "Togliamo l'ideologia dal ddl Zan e approviamolo domani"
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Salvini continua con la stessa tiritera: "Togliamo l'ideologia dal ddl Zan e approviamolo domani"

"Troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano. Interveniamo sugli articoli 1,4 e 7"

Matteo Salvini
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5 Luglio 2021 - 11.00


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Che ci creda o meno, Salvini vorrebbe approvare il ddl Zan, dopo che anche Italia Viva sembra essersi tirata indietro, picconando, forse definitivamente un decreto che dovrebbe essere già legge da tempo.

La sua proposta però, quella di approvarlo con alcune modifiche, non farebbe altro che rallentare l’iter al Senato.

Questa la sua proposta: “Accogliamo l’invito della Santa Sede. Troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano, la libertà di amare è sacra. Se dal ddl Zan togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, finalmente si smette di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà”.

L’invito di Salvini è rivolto in particolare ai dem. “Se il Pd invece rifiuterà ascolto e dialogo, invocati anche da tante associazioni e movimenti di gay, lesbiche e femministe, si assumerà la responsabilità di affossare questa legge. A me non interessa litigare, io lavoro per risolvere i problemi e proteggere gli italiani”. 

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L’intervento di Salvini arriva dopo quello di Matteo Renzi sulle pagine della Repubblica, di Maria Elena Boschi sul Messaggero, di Ivan Scalfarotto sul Corriere della Sera, tutta la pattuglia di Italia Viva che spinge perché, attraverso modifiche frutto di un compromesso, si porti a casa la legge. In particolare è il testo Scalfarotto la proposta di mediazione su cui convergono Italia Viva e Lega.

“La proposta di mediazione dei renziani è irricevibile. Non giochiamo sulla pelle delle persone per calcoli di tattica politica”, replica Franco Mirabelli, vice presidente del Pd al Senato che sta seguendo il testo in Commissione Giustizia.

“Io ancora non mi capacito che chi ha votato il Ddl Zan alla Camera non possa farlo al Senato. E i renziani a Montecitorio lo hanno votato”.  

Italia viva, dice Monica Cirinnà, “ha votato il testo Zan alla Camera dopo averlo mediato con noi per oltre un anno in un tavolo tecnico in cui c’era per loro Lucia Annibali. Quello che si poteva mediare è stato mediato, è stato deciso tutti insieme. Adesso perché si tirano indietro dal rivotare uguale uguale il testo che avevano già votato alla Camera e che andavano bene anche alla ministra Bonetti? Abbiamo composto con la ministra Bonetti un testo che andava bene a tutti, anche all’ala ultracattolica del Pd. Quindi cara Italia viva perché parlate di numeri? I numeri se voi votate ce l’abbiamo”, afferma la senatrice del Pd.

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