Non c’è accordo sulla ripresa del paese dalla pandemia: da una parte si spinge per un ‘liberi tutti’, dall’altra si cerca di ripartire con cautela.
Tra il ministro della Salute, Roberto Speranza e il segretario della lega, Matteo Salvini, l’oggetto del contendere sono i tempi e le modalità delle riaperture e l’orario del coprifuoco.
Speranza, intervenendo all’assemblea di Articolo Uno, ha affermato: “Presto si ripartirà, si tornerà nei cantieri, nelle fabbriche, nei luoghi di discussione e questa è una cosa grande e bella. Oggi possiamo dire che si riapre perché siamo stati attenti e prudenti”.
Le aperture, ha spiegato, devono essere “ponderate perché non vogliamo tornare indietro”.
“Io spesso sono descritto come il ministro più duro – ha proseguito Speranza -. Credo sia normale per il ministro della Salute, ma io voglio essere ottimista per la stagione che si apre, sia pur con la massima prudenza. E in questa stagione di rinascita noi dobbiamo fare il nostro pezzo come politica”.
Dal canto suo Salvini, durante la videoconferenza in vista della cabina di regia di lunedì, ha detto: “L’Italia ha dati sanitari confortanti “che ci permettono di chiedere, a nome di migliaia di sindaci e di tutte le Regioni, il ritorno al lavoro, alla libertà e alla vita”.
La Lega chiede, tra le altre cose, “la riapertura di bar e ristoranti al chiuso almeno al 50%, un programma di cancellazione del coprifuoco da qui ai prossimi giorni, via libera a palestre e piscine al chiuso”.