Italia Viva teme il 'Papeete' renziano dopo la chiusura del Pd: "Vogliono distruggerci"
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Italia Viva teme il 'Papeete' renziano dopo la chiusura del Pd: "Vogliono distruggerci"

I responsabili o costruttori che dir si vogliano cominciano a manifestarsi. E i renziani temono di far la fine di Salvini e di essersi fatti fuori da soli

Bonetti, Renzi e Bellanova
Bonetti, Renzi e Bellanova
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14 Gennaio 2021 - 17.03


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Ora il timore è quello di aver assistito al Papeete di gennaio: i renziani restano spiazzati dalla chiusura totale degli ormai ex-alleati di governo che stanno lavorando per una pattuglia di responsabili o ‘costruttori’ che taglino la strada ai renziani.
Fonti di Italia Viva non nascondo i timori: “I responsabili alla fine sono usciti fuori… E puntano a trovarli anche tra i nostri -ha detto un renziano –  vogliono spaccare il gruppo al Senato”.
Del resto, come risulta a Globalist da fonti vicine al partito democratico, già nelle settimane scorse parlamentari di Italia Viva avevano manifestato la volontà di abbandonare Renzi e tornare ‘a casa’ visto l’eccesso di personalismo nella conduzione del partito.
Intanto è uscito allo scoperto Riccardo Nencini che, con il suo simbolo aveva consentito la nascita del gruppo al Senato: si è schierato nella file dei ‘costruttori’.
Chi altro potrebbe seguire Nencini? Gli occhi sono puntati su quei senatori che non sono tra gli storici ‘fedelissimi’ di Matteo Renzi ovvero Francesco Bonifazi, la stessa Teresa Bellanova che è senatrice, il capogruppo Davide Faraone che oggi ha resocontato il gruppo sulle riunioni di maggioranza e la capigruppo. Circola il nome di Eugenio Comincini e si guarda agli ‘innesti’ arrivati da altri gruppi come l’ex-M5S Gelsomina Vono o l’ex-Fi, Donatella Conzatti, che ieri -prima della conferenza stampa di rottura di Renzi- aveva subito colto l’apertura del premier Conte. 
 Fonti renziana del gruppo al Senato smentiscono defezioni. “Dalle chat emerge compattezza”. Tuttavia, off the record, c’è si aspetta qualche addio. Anche alla Camera dove tra gli ‘indiziati’ c’è Michela Rostan, ex-Leu. “Alcuni di loro lasciano sicuro…”, dice un parlamentare dem che ha ottimi rapporti con gli ex-colleghi di partito. “Usciranno allo scoperto all’ultimo, ma ci sono”.

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