Ministra Azzolina contro Fontana: "Trovi altre soluzioni sulle scuole superiori e non le chiuda"
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Ministra Azzolina contro Fontana: "Trovi altre soluzioni sulle scuole superiori e non le chiuda"

Lo scrive la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

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22 Ottobre 2020 - 12.30


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La scelta della Regione Lombardia sulla didattica a distanza per le scuole secondarie “appare come una imposizione che non tiene conto delle specificità dei contesti territoriali e degli enormi sforzi compiuti da tutta la comunità scolastica, a cui va il mio ringraziamento, per garantire il corretto avvio e l’ordinario svolgimento dell’anno scolastico”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “In una fase così complessa per la Nazione, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata, nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse”, aggiunge Azzolina.

“Nel ribadire la mia disponibilità e quella del Ministero dell’istruzione alla più ampia collaborazione per la tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini, Le chiedo però di contribuire, con oculatezza, attenzione e capacità di confronto, in spirito di unità e responsabilità collettiva, a garantire pienamente il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi” scrive la ministra dell’Istruzione.
“Una efficace cooperazione tra tutti gli attori istituzionali, nazionali e locali – continua Azzolina – può rappresentare un elemento determinante per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo. Un adeguato scambio informativo e una previa analisi accurata, comune, dei differenti contesti territoriali consentono sia al Governo, sia alle Regioni di agire sinergicamente e in maniera puntuale ed efficace rispetto alle criticità che via via si determinano”.

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La scuola, sottolinea, “secondo il disposto costituzionale, è aperta a tutti e rappresenta il luogo nel quale i capaci e i meritevoli, pur se privi di mezzi, possano coltivare le proprie capacità, aspirazioni, raggiungendo i più altri gradi degli studi. E’ occasione di socialità, di crescita, di tutela degli ultimi, dei più fragili. Fragili che rischiano di pagare caramente una scelta il cui semplicismo e la mancanza di organicità appaiono fatalmente evidenti. La scuola è avamposto di legalità e speranza per il futuro del Paese”.

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, è in contatto da questa mattina – a quanto si apprende – con il governatore Fontana, la ministra Azzolina e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per trovare una soluzione condivisa sulla percentuale di didattica a distanza da applicare alle scuole lombarde.

“Serve grande collaborazione e buon senso”. Le preoccupazioni del presidente Fontana, fanno sapere le stesse fonti, sono comprensibili ma c’è sempre la totale disponibilità del governo nell’essere al fianco della regione Lombardia per ogni ulteriore esigenza che allenti le pressioni dei contagi sul sistema sanitario territoriale. Inoltre, a quanto viene riferito, sulla dad le ordinanze di Lazio, Piemonte e Basilicata rappresentano “un buon equilibrio”.

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