Crisanti: "Se invece che comprare banchi a rotelle avessimo investito sui tamponi oggi non saremmo così"
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Crisanti: "Se invece che comprare banchi a rotelle avessimo investito sui tamponi oggi non saremmo così"

Il professore di microbiologia: "Se invece di buttare soldi per acquistare i banchi a rotelle avessimo investito sul tracciamento e sulla capacità di eseguire i tamponi, oggi saremmo in una situazione differente"

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19 Ottobre 2020 - 07.09


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Andrea Crisanti nei giorni scorsi aveva ipotizzato il ricorso a chiusure molto pesanti, anche in vista di un Natale con il lockdown. Ora che il numero dei nuovi casi positivi in un giorno si avvicina a quota 12mila e dopo il suo pronostico sui 15mila al giorno a breve, il professore dice in un’intervista al Mattino che forse è stato troppo ottimista: “I contagi bassi? Abbiamo fallito già una volta in questo. Vogliamo ripetere lo stesso errore? Le misure di contenimento sono inutili senza un piano organico per dotare l’Italia di un sistema che mantenga basso il numero dei contagi. È la vera sfida, dobbiamo insistere su questo”, esordisce Crisanti, che poi contesta le spese per l’emergenza: “Mi scusi,ma se invece di buttare soldi per acquistare i banchi a rotelle avessimo investito sul tracciamento e sulla capacità di eseguire i tamponi, oggi saremmo in una situazione differente. Se avessimo investito davvero, come la Cina che in pochi giorni ha effettuato 11 milioni di tamponi, oggi ci troveremmo in una situazione diversa. Non possiamo andare avanti altri sei mesi solo con le chiusure. Come mai questo piano per potenziare tamponi e tracciamento non è mai stato discusso?”

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Secondo Crisanti non abbiamo gli strumenti per mantenere bassa la curva dei contagi: “Quest’estate eravamo arrivati a 300 contagi al giorno, avremmo dovuto porci il problema e organizzarci per evitare che quel dato tornasse a salire mettendo in campo un reale ed efficace sistema di tracciamento e tamponi. Invece non abbiamo fatto nulla”. E quindi,  “Per una volta che sono stato ottimista, sono stato smentito.Avevo previsto il lockdown a Natale, pensando che i positivi aumentassero inmaniera graduale. Non mi sarei aspettato che il sistema territoriale di contrasto e tracciamento si sbriciolasse così velocemente”. Per il professore è evidente che un inasprimento delle misure sarà un rapido sviluppo se quelle che sono state messe in campo non funzioneranno: “D’altra parte, tutti hanno lodato il comportamento degli italiani per mesi, dopo che si era riusciti ad abbassare la curva. Gli italiani sono sempre quelli, non sono cambiati.L’unica differenza èche non è stato fatto un piano per mantenere bassi il numero dei contagi. Chiudere tutto paradossalmente è facile, ma poi bisogna evitare che icontagi risalgano”. 

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