Giusi Nicolini contro il sindaco Martello: "Non c'è alcuna emergenza a Lampedusa, io gestivo di peggio"
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Giusi Nicolini contro il sindaco Martello: "Non c'è alcuna emergenza a Lampedusa, io gestivo di peggio"

L'esponente Pd porta dati: "Quando c'ero io accoglievo il quadruplo di migranti".

Giusi Nicolini
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1 Settembre 2020 - 08.51


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L’ex sindaca Pd dell’isola siciliana Giusi Nicolini parla con HuffPost degli sbarchi, tema che torna a scottare pungolando l’Esecutivo a tre settimane dalla chiamata alle urne per Regionali e referendum. “Si sta usando l’emergenza migranti come scusa per non risolvere una situazione alla radice, quando invece bisognerebbe partire prima di tutto da scelte nazionali, mettendo le Ong in prima linea”. Il suo dito è puntato in particolare sull’occasione mancata di un “piano straordinario, dal momento che la pandemia lo permette e “la nave-quarantena non è una soluzione, meglio usare gli aerei”.

Ecco l’intervista rilasciata a Maria Elena Capitanio dell’Huffingtonpost.

 

Il primo cittadino Totò Martello, che sarà ricevuto da Conte mercoledì a Roma insieme al governatore Nello Musumeci, sostiene che Lampedusa sia in ginocchio, con la cittadinanza in rivolta per la presenza dei 1.500 migranti, di cui 370 arrivati nelle ultime ore con un grosso peschereccio.I numeri del Viminale danno da inizio anno più di 19 mila arrivi. 

Non c’è alcuna emergenza a Lampedusa, ci sono turisti che vanno al mare, che anche sfidando il Covid affollano spiagge, locali, ristoranti, bar, mangiano granite, fanno colazione. Questo è un Paese senza memoria, quando ero sindaco io ne ricevevo anche 2.600 in ventiquattro ore di migranti. Fino al 2014 Lampedusa era l’unico luogo di sbarco per tutti quelli che attraversavano il mediterraneo, poi dal 2014 in poi, con Mare Nostrum (la maxi missione di salvataggio in mare dei migranti che cercavano di attraversare il Canale di Sicilia dalla Libia, ndr) le navi della Marina militare italiana portavano le persone anche in altri posti di sbarco. Il nostro Paese dal 2014 al 2016 ha visto numeri come 140.000 arrivi, 160.000, quindi con 17.000 persone che sono sbarcare nel 2020, non si può dire che quelli degli ultimi giorni siano stati sbarchi da invasione.

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Stiamo però vivendo un momento inedito con Il Covid…

Io me ne rendo conto, è la storia di noi tutti, però siamo stati per settimane a parlare del dilemma delle discoteche e il Governo non ha fatto un piano straordinario per gli sbarchi. Questi ultimi ci sono sempre stati e non c’è un accordo con la Libia, non c’è accordo con la Tunisia, non c’è Salvini, non c’è Minniti che tenga e che possa fermare un fenomeno epocale con ragioni profondissime che non potremmo mai risolvere a breve termine neanche se cambiasse tutto l’ordine mondiale e smettessimo di affamare quei Paesi.

 

Lei intende che le migrazioni dovrebbero diventare da emergenza a fatto assodato?

Esatto. Che la questione si risolva facendo accordi con i criminali in Libia lo può raccontare Salvini, ma un Governo serio non può pensare che avendo prorogato l’accordo con la Libia avrebbe fermato gli sbarchi, però sapendo che c’è il virus, si sarebbe potuto fare un piano straordinario e non trovare rimedi come la nave-quarantena che non è una soluzione adeguata.

 

Come mai non va bene la nave per la quarantena?

Perché le quarantene sono lunghe e le navi non hanno sufficienti posti se i migranti continuano ad arrivare. Non occorre essere un grande scienziato della politica per farsi quattro conti. Le navi diventano focolai pericolosissimi in caso di presenza del virus anche in una sola persona.

 

Quale sarebbe la soluzione a suo avviso?

È difficile pensare a un aereo che in giornata alleggerisca il peso dell’accoglienza? Anche perché le navi-quarantena costano tantissimo e con gli aerei immagino si potrebbe persino risparmiare. Ma non avendo un piano, non avendo quindi strutture per ospitare e distribuire le persone a livello nazionale, l’ultimo anello sono queste navi.

 

Il motivo di una tale situazione?

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Il Governo non ha una politica, non ha mai pianificato. Io per anni sono stata convinta che l’emergenza e questo clima giovassero solo alle destre, ai Salvini, e a chi vive di malaffare, come si fa con i terremoti e le ricostruzioni, invece giova a tutti, anche a questo centro-malandato che in questo momento non ha una visione e non ha idee. Con la scusa delle emergenze pensano di farsi perdonare altro? Non è più giustificabile una cosa del genere e non se ne può più di questo racconto deformante che non fa che aggravare tutto.

 

La sensazione però è quella che l’Italia sia stata lasciata da sola dall’Europa.

Sono stata la prima a sollevarlo il problema dell’Europa quando da sindaco mi sono trovata i morti, i naufragi e la disperazione più assoluta. Il mio appello, la mia lettera aperta indirizzata all’Europa nel 2012 arrivava nel momento in cui questa istituzione aveva preso il Nobel per la Pace ed era la prima volta che veniva assegnato a una comunità. Mi sembrava assurdo che un’Europa che lasciava morire le persone in mare senza degnarsi neppure di voler capire cosa stava succedendo nel Mediterraneo prendesse un riconoscimento così. In quel contesto i grandi partiti italiani come la Lega hanno votato contro la riforma del regolamento di Dublino che invece era la chiave per rivedere la situazione.

 

Quindi è un tema che si decide in Europa?

Lì si decide sul regolamento di Dublino, per cambiare le norme di ingresso e su chi si fa carico delle persone che sbarcano e chiedono asilo, senza farne una questione di geografia, ma coinvolgendo tutti. Ma la materia delle migrazioni è rimasta in capo alle nazioni, non è che è una materia comune. Ogni Stato si deve prendere le sue responsabilità e l’Italia non può continuare a dire ‘Siamo lasciati soli dall’Europa’, ma deve attrezzarsi all’accoglienza. Faccio un esempio: il centro di accoglienza di Lampedusa che è stato incendiato, da anni non viene ricostruito. Tu sai che Lampedusa è la frontiera e non ripristini quei posti? Non lo fai perché ti conviene coltivare il clima emergenziale, non ci sono scuse.

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Cosa dovrebbe fare il Governo, oltre a modificare i decreti sicurezza, i cui nuovi testi sono già nelle mani di Conte?

Vanno rifatti i soccorsi in mare con il monitoraggio e ricerca delle motovedette della Guardia costiera e poi con l’utilizzo delle navi della Marina militare invece di spendere milioni di euro a noleggiare navi private. Così si prevengono anche i naufragi.

 

E le Ong?Si stanno di nuovo muovono, con la Sea Watch 4 già tornata in campo nei soccorsi e le altre pronte a intervenire.

Si deve fare squadra con le Ong, non fargli la guerra come ha fatto Salvini e prima di lui Minniti. Anche su questo si deve pensare poi a un piano di collocamento nazionale. Le navi delle Ong, in sostanza, vanno aggregate in un sistema attraverso una grande operazione individuando anche le strutture. Non si può sempre ragionare facendosi cogliere alla sprovvista perché quello dei migranti è un fenomeno che si può prevedere.

 

Il Governo però ha sospeso le multe alle Ong…

Ma io le aggregherei, le renderei istituzionali, perché sono l’unica soluzione.

 

Perché il Governo non ha fatto nulla di tutto ciò?

Guardi, quando ero sindaco di Lampedusa ho capito che le emergenze sono molto apprezzate dalle clientele. Il Comune lì oggi non avanza proposte che tendono a risolvere il problema, ma segue la logica di chi si nutre del clima di odio e del coltivare l’emergenza. Ricordiamoci che le emergenze portano soldi anche ai privati, quindi c’è chi si dipingerebbe la faccia di nero e si fingerebbe migrante.

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