Gasparri torna forcaiolo: "La magistratura doveva agire contro Conte per il Coronavirus"
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Gasparri torna forcaiolo: "La magistratura doveva agire contro Conte per il Coronavirus"

L'ex missino dopo aver chiesto il proscioglimento di Salvini per Open Arms ora invoca i giudici contro il governo: "Potrebbe inquinare le prove o reiterare il reato"

Maurizio Gasparri
Maurizio Gasparri
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13 Agosto 2020 - 15.48


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Sublime vedere il garantista (se si tratta di destra) diventare forcaiolo con gli avversari politici.
Non una colpa che riguarda solo Gasparri ma della quale l’ex missino approdato al berlusconismo pur rimanendo missino e nemico della Resistenza e dei partigiani come tutti gli (ex o non ex) fascisti.

E infatti dopo aver cercato – con poca credibilità – di dare a tutti lezioni di garantismo, l’estremista di destra berlusconiano ha sentito il richiamo della foresta.
“Sono diversi giorni che sostengo che Conte dovrebbe essere raggiunto da provvedimenti molto efficaci della magistratura. Infatti lui, nel ruolo che ha, potrebbe inquinare le prove o reiterare Il reato per quanto riguarda le vicende dell’emergenza virus. È chiaro che il governo ha responsabilità gravissime che le carte hanno confermato. Sono state chiuse parti d’Italia per le quali non ce ne era necessità e non sono state organizzate le zone rosse laddove il Comitato Tecnico-Scientifico aveva chiesto di agire con urgenza. Le colpe quindi di Conte e del governo sono sotto la luce del sole. La magistratura avrebbe dovuto agire da tempo. Non per annunciare archiviazioni di denunce, ma lo ripeto, per mettere l’avvocato Giuseppe Conte nella condizione di non inquinare le prove e di non reiterare il reato qualora si riproponesse, non ce lo auguriamo, l’emergenza. È chiaro cosa propongo e che cosa prevedono i codici in questi casi. Altro che indagini, ci vorrebbe ben di più. Invece si fanno annunci e si proclamano archiviazioni”.

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Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
“Io penso che si dovrebbe indagare. E peraltro conosco bene la legge n.1 del 1989 e al Senato siamo pronti a fare la nostra parte se la magistratura, Tribunale dei Ministri compreso, si dovesse rileggere le norme in vigore e dovesse rinunciare a un uso politico della giustizia, in questo caso a favore e non contro l’attuale governo. Conte e company hanno colpe gravissime alle quali non sfuggiranno, né in termini politici né in termini giudiziari. Prima o poi ci sarà qualche magistrato non compiacente che applicherà le decisioni necessarie che, lo ripeto, sono quelle che si usano quando una persona può reiterare un reato o può inquinare le prove”, conclude.

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