Erdogan dà il via all'invasione da terra: il massacro dei curdi sempre più grave
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Erdogan dà il via all'invasione da terra: il massacro dei curdi sempre più grave

I bombardamenti si sono verificati nella notte nella località di Ayn Issa, lungo il confine tra Turchia e Siria, e nella località di Minnagh, tra Aleppo e la frontiera turca. éesante il bilancio delle vittime

Erdogan ordina l'invasione del nord della Siria
Erdogan ordina l'invasione del nord della Siria
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9 Ottobre 2019 - 07.14


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Dopo un pomeriggio di bombaramenti, la Turchia ha avviato anche l’operazione di terra contro le Forze democratiche siriane nel nord della Siria.

Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Ankara.

“Le Forze armate turche – si legge in un tweet del ministero della Difesa – e l’Esercito nazionale siriano hanno lanciato un’operazione di terra a est del fiume Eufrate nell’ambito dell’operazione ‘Fonte di pace'”.
In poche ore 15 vittime, soprattutto civili
Almeno 15 persone sono rimaste uccise nell’offensiva aerea e terrestre lanciata dalla Turchia nel nordest della Siria. Tra le vittime, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, ci sarebbero otto civili, di cui due bambini. Secondo la ong, sette combattenti delle Forze democratiche siriane ed altre 28 persone sono rimaste ferite.

L’inizio delle operazioni contro i curdi nel pomeriggio
Con un tweet il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha annunciato l’inizio dell’operazione militare contro le forze curde del nord est della Siria. Il massacro dei curdi ha avuto ufficialmente inizio, mentre il mondo osserva impotente e Donald Trump volta le spalle ai suoi ex alleati contro l’Isis. Clamorosamente, l’operazione si chiama #PeaceSpring, Primavera di Pace.
“Caccia turchi hanno lanciato raid su aree civili. C’è grande panico fra la popolazione nella regione”, ha twittato un portavoce dei combattenti curdi nel nord della Siria. I raid dei jet turchi sull’area di Ras al-Ayn sono confermati anche da fonti militari di Ankara, che sostengono di prendere di mira obiettivi delle forze curde dell’Ypg.

Diverse esplosioni sono avvenute nella località siriana di Ras al-Ayn, alla frontiera con la Turchia, nell’area in cui è iniziata l’operazione militare turca contro le forze curde. Lo riferiscono le tv locali, mostrando le immagini di una fitta coltre di fumo che si leva dalla parte siriana del confine.

Questa mattina cinquemila i soldati delle forze speciali turche erano pronti a entrare nel nord-est della Siria per l’annunciata operazione militare contro le milizie curde dell’Ypg. Lo riportano media locali, secondo cui i militari delle brigate commando sono schierati al confine con decine di convogli di blindati.

Le autorità curdo-siriane annunciano una mobilitazione e allerta generali in tutto il Nord-Est siriano per difendersi dalle “minacce dell’esercito turco e dei suoi mercenari di attaccare la regione frontaliera siriana nord-orientale”.

Intanto l’Isis ha rivendicato una serie di attacchi compiuti contro forze curdo-siriane nel nord-est della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui lo ‘Stato islamico’ ha ammesso tramite i suoi canali sui social network la responsabilità di attacchi compiuti nelle ultime 24 ore contro basi e postazioni curde e Raqqa e nella città di Tabqa, sull’Eufrate.

I militanti curdi dell’Ypg hanno due opzioni: ‘possono disertare oppure noi dovremo fermarli dall’interrompere i nostri sforzi di contrastare l’Isis’. Parlando dell’imminente offensiva oltreconfine che sta preparando, la Turchia fa sapere che proseguono i trasferimenti verso la frontiera.

Le forze armate di Ankara, infatti, non hanno ancora attraversato il confine turco-siriano.

Ma, sottolinea il capo della comunicazione della Presidenza di Ankara, Fahrettin Altun, “l’esercito turco, insieme all’Esercito siriano libero, attraverserà a breve il confine turco-siriano”.

 “I militanti (curdi) dell’Ypg hanno due opzioni: possono disertare oppure noi dovremo fermarli dall’interrompere i nostri sforzi di contrastare l’Isis”, ha aggiunto Altun, che ha pubblicato sul Washington Post un commento per esprimere il punto di vista del governo di Recep Tayyip Erdogan sull’imminente offensiva oltre confine. “Il mondo deve sostenere il piano della Turchia per la Siria nordorientale”, è il titolo del suo editoriale sul quotidiano americano.

Intanto, citando fonti locali, l’Osservatorio nazionale diritti umani in Siria fa sapere che una serie di raid di artiglieria sono stati compiuti dalla Turchia nelle ultime ore su basi curdo-siriane nel nord della Siria, a est e a ovest dell’Eufrate.

L’Osservatorio precisa che i bombardamenti di artiglieria si sono verificati nella notte nella località di Ayn Issa, lungo il confine tra Turchia e Siria, e nella località di Minnagh, tra Aleppo e la frontiera turca.

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