Conte parla del successo del summit sui migranti e a Salvini dice: "Provocare era inutile"
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Conte parla del successo del summit sui migranti e a Salvini dice: "Provocare era inutile"

Il premier dopo l'accordo di Malta sui migranti: "Chi arriva in Italia, arriva in Europa. Un atteggiamento litigioso non ha portato a noi alcun vantaggio"

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24 Settembre 2019 - 07.35


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Conte da New York parla diffusamente con Corriere della seraRepubblica, Fatto quotidiano e Stampa dell’accordo di Malta sui migranti. Non fa un frontale con l’ex ministro Salvini, ma il messaggio è chiaro:

“Intanto un atteggiamento inutilmente litigioso, e di Salvini state parlando voi – dice il premier – non ha portato a noi alcun vantaggio. Siamo a un primo contributo che verrà portato dinanzi la Commissione, e siccome non siamo 4, 0 5 o 10 Paesi, ma 27, chi non aderirà dovrà essere penalizzato”.

Per il premier italiano la grande novità è mettere nero su bianco che possono essere individuati porti alternativi a quelli italiani:

“E’ un meccanismo che abbraccia tutti i richiedenti asilo, non solo quelli che ne hanno diritto, e siccome sono tutti quelli che lo chiedono siamo di fronte a una svolta significativa, si compie un passo storico in avanti”.

Parlando udi una svolta completa anche con la Francia i giornalisti gli chiedono dell’apertura del porto di Marsiglia. Conte non si sbilancia: “Chi arriva in Italia, arriva in Europa”, risponde sibillino. 

Leggi anche:  Giuseppe Conte (M5s): "Sta nascendo una nuova Tangentopoli, la classe dirigente si lascia corrompere"

Infine un messaggio alle Ong:

“Abbiamo un decreto sicurezza che non dismettiamo – afferma Conte-. Anche nel programma di governo abbiamo concordato di recepire le indicazioni di Mattarella, ma senza abbandonare uno strumento che consente di controllare le nostre acque territoriali: si entra alle condizioni che diciamo noi, quando e come decidiamo noi. E d’altra parte nell’accordo di Malta c’è scritto che per chi fa ‘search and rescue’ non saranno ammissibili comportamenti anomali come spegnere il transponder, anche nelle acque internazionali. Dobbiamo pretendere da loro comportamenti massimamente trasparenti e corretti”. 

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