Minniti contro Salvini: "Gioca alla battaglia navale e alimenta la strategia della tensione"
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Minniti contro Salvini: "Gioca alla battaglia navale e alimenta la strategia della tensione"

L'ex ministro dell'Interno duro con il capo leghista: "Questo governo ha portato l'Italia in una condizione di irrilevanza internazionale e ha cercato di usare l'immigrazione contro la Ue"

Minniti in Libia
Minniti in Libia
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4 Agosto 2019 - 10.19


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Un attacco duro da un ex ministro che a sua volta è stato molto criticato per il suo pugno di ferro e gli accordi in Libia.
“L’Italia non giochi a battaglia navale davanti alla Libia, siamo a un passo dall’emergenza umanitaria, mentre Salvini discute come se fosse sempre al Papeete Beach. Il mondo è un po’ più grande del Papeete”.

Lo ha detto Marco Minniti, ex ministro dell’Interno del Pd, in un’intervista a ‘la Repubblica’ nella quale giudica “inaccettabile” il comportamento del suo successore al Viminale. Minniti, che è stato l’artefice degli accordi con la Libia per limitare gli sbarchi, ritiene che quel Paese oggi non sia “un porto sicuro. In questo momento poi, c’è una guerra civile: non possono essere rimandati là. Né del resto il centrosinistra ha mai fatto operazioni di respingimento”. E punta il dito contro l’attuale governo che, dice, “non si occupa più del Mediterraneo centrale. Le Ong sono oggetto di una drammatica interdizione. Con questa logica spietata e brutale si è lasciato un gigantesco buco nero nel Mediterraneo, rischioso anche per la sicurezza italiana”.
“La situazione in Libia si è deteriorata. Il governo di Tripoli – aggiunge Minniti – dopo il bombardamento al campo di Tajoura, ha deciso di chiudere 3 campi di accoglienza. Non può essere inteso dall’Europa e dall’Italia come un ricatto, ma è una drammatica realtà che è a un passo dal diventare fuori controllo trasformandosi in una emergenza umanitaria senza precedenti”.

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Quanto alla politica sull’immigrazione del suo successore al ministero dell’Interno, “l’approccio di Salvini – dice Minniti – è una ‘strategia della tensione’ comunicativa. Ha descritto l’immigrazione come fuori controllo, ma con il centrosinistra gli sbarchi erano già diminuiti dell’80 per cento. È servita ad alimentare la gestione cinica della paura per il consenso elettorale”. E conclude: “Questo governo ha portato l’Italia in una condizione di irrilevanza internazionale. Evidente che l’Italia non può essere lasciata sola sull’immigrazione e che l’Europa deve fare molto di più. Ma l’immigrazione è stata utilizzata come arma contro la Ue. Ci siamo isolati”.

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